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Sabato, 20 Aprile 2024
L'allarme / Spagna

I 'vampiri' dell'oppio: giovani da tutta Europa rubano il 'sangue' dei papaveri nei campi segreti

L'ubicazione di queste piantagioni che servono alle industrie farmaceutiche dovrebbe essere nascosta, ma c'è chi riesce a scoprirla

Sono nascosti in tutta la Spagna, sorvegliati da guardie private e dalla Guardia Civil. Sono campi fertili che producono papaveri, non quelli selvatici, ma quelli famosi per essere la pianta da cui si ricavano la morfina, la tebaina o la codeina, utilizzate dalle case farmaceutiche per i loro prodotti. Ma nonostante la “segretezza” e i controlli, questi campi attirano giovani da tutta Europa, che giungono fino alla penisola iberica non per ammirare i vistosi fiori bianchi, ma per il “sangue” della pianta, che serve anche a produrre droghe come l'oppio e l'eroina. Per questo sono chiamati vampiri dell'oppio.

Le testimonianze

El Pais ha intervistato due donne e tre uomini che si sono infilati attraverso un buco nella recinzione in una fattoria abbandonata piena di piante di papavero selvatico alla periferia del villaggio toledano di Ajofrín. "Siamo tre amici venuti dalla Francia per raccogliere i papaveri, come molte persone che vengono da altri Paesi europei", ha spiegato al quotidiano spagnolo Justin, 34 anni. Justin tiene in una mano due bastoncini per ghiaccioli, nei quali ha infilato una lametta, con la quale fende faticosamente le capsule delle piante per farne uscire il lattice: l'oppio, una sostanza che crea forte dipendenza e che anestetizza e lenisce il dolore, grazie a composti come la morfina. È una sorta di eroina a basso costo.

Assieme a loro c'è anche Ana, ventottenne di Barcellona che dice di non essere intimorita dalle conseguenze, "Non abbiamo paura di andare in overdose e morire, perché bisogna essere molto stupidi per farlo”, ha detto al giornale. Nel corso degli anni, le incursioni in questi campi hanno fatto due morti. Pasquale, un italiano di 32 anni deceduto per asfissia e convulsioni in una piantagione legale di papaveri ad Albacete nel 2009, dopo essersi introdotto di nascosto per ingerire oppio. Tre anni fa, anche Ryan, un ragazzo irlandese di 20 anni, è morto in un modo simile a Polán, vicino a Toledo.

L'ubicazione dei 528 campi di papavero legali è segreta, ma in primavera è impossibile nascondere gli 11mila ettari di questi fiori bianchi, motivo per cui ogni primavera, moltissimi giovani giungono nel Paese per rubare i fiori. "Grazie al passaparola, la gente sa che ce ne sono sempre a Toledo e dintorni. Da quel momento in poi, si versa il gasolio e si inizia a girare per i villaggi", ha raccontato un giovane al quotidiano spagnolo.

Alto rischio di reazioni avverse

Carlos García Caballero, un chimico che si occupò della morte del giovane irlandese e che scrisse del caso sulla Revista Española de Medicina Legal, ha definito "il turismo di persone che vengono in Spagna per consumare oppio” come “molto pericoloso, pericoloso per loro, perché non controllano la dose di morfina che assumono”. La morfina, ricorda, può causare gravi problemi respiratori, soprattutto in dosi elevate o in combinazione con l'alcol. "Queste persone sono ad alto rischio di reazioni avverse, persino di morte per insufficienza respiratoria. Il fatto che sia un prodotto naturale non significa che sia buono. L'oppio è pericoloso", ha avvertito García Caballero, il cui istituto dipende dal Ministero della Giustizia.

Anche María Antonia Martínez, che ha lavorato sul caso assieme al collega García Caballero, ha messo in allarme sulla pericolosità della questione. La chimica avverte che ingerire oppio in campagna è "estremamente pericoloso". "Con un milligrammo di morfina si può uccidere una persona. Si può andare in overdose sul posto", avverte Martínez, che ha anche indagato sulla morte del giovane italiano.

Un fenomeno in espansione

Una decina di anni fa, la Guardia Civil ha iniziato a rilevare un aumento del numero di persone che arrivavano in furgoni o carovane nei villaggi del Tago in cerca di papaveri, secondo l'agente Álvaro Gallardo, portavoce del Comando di Toledo. "A partire da maggio, periodo di fioritura, arrivano giovani stranieri che sanno benissimo che in questa provincia ci sono grandi campi di papaveri bianchi. Vengono con l'unico scopo di consumare queste sostanze", spiega Gallardo. Il vento disperde i semi di papavero, quindi è facile vedere piante selvatiche nella provincia. Non c'è nemmeno bisogno di saltare le recinzioni per ottenere il farmaco.

Ignacio Méndez de Vigo, che coltiva papavero da oppio per conto di Alcaliber da 30 anni, racconta che il fenomeno è recente e che fino a qualche anno fa non aveva mai avuto problemi con i vampiri dell'oppio. "Non avevamo mai visto turisti qui, e ora arrivano furgoni con molti fricchettoni da tutta Europa, come se si trattasse delle spiagge di Cadice. Questa povera gente, con il caldo di giugno, prende l'acqua dai canali di irrigazione, che è acqua del Tago, e si lava con essa. È orribile. Per non finire nei guai, prendono il papavero selvatico e si sballano con quello", spiega l'imprenditore. Le piantagioni di papavero, autorizzate dai governi e sfruttate da aziende o laboratori farmaceutici, sono la fonte di materia prima per la produzione di farmaci utilizzati principalmente per il trattamento del dolore.

Nel 2006 sette giovani di nazionalità italiana e spagnola sono stati arrestati dalla polizia di Antequera come presunti autori di danni alle piantagioni di oppio legali, mentre cercavano di procurarsi il lattice per lavorarlo e distribuirlo illegalmente. Nel 2011 è stato il turno di altri due italiani, colti in flagranza di reato dalla Guardia civile spagnola. Nel 2014, un portoghese è stato sorpreso con 81 grammi di oppio in una piantagione di papavero di Alcaliber a El Carpio de Tajo.

I dati

Il rapporto dell'International Narcotics Control Board classifica la Spagna come primo produttore mondiale di morfina, seguita da Turchia, Australia, Francia, India e Ungheria. Questi sei Paesi hanno rappresentato il 96 per cento della produzione globale nel 2019. Fino a quella data il record era detenuto dall’Australia, ma nel 2019 il Paese iberico ha aumentato del 589 per cento la superficie coltivata a papavero da oppio, il papavero reale o Papaver somniferum, pianta da cui si ottengono gli alcaloidi morfina, codeina e tebaina, utilizzati nella produzione di antidolorifici. Il processo segue regole rigorose per rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sugli stupefacenti del 1961. Tutti i Paesi che hanno ratificato l’accordo sono tenuti a rispettarlo.

L'esatta ubicazione dei campi è segreta, ma secondo El País si sa che si trovano nelle zone di Castilla La Mancha, Castilla y León, La Rioja e Paesi Baschi. Per piantare ed esportare il prodotto è necessaria un'autorizzazione governativa e gli agricoltori devono ottenere l'approvazione del Ministero dell'Agricoltura e del Ministero della Salute spagnoli. Alcaliber, uno dei maggiori produttori mondiali di morfina, ha ricevuto l'autorizzazione all'esercizio dal governo spagnolo nel 1973.

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