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Giovedì, 28 Marzo 2024
La relazione

Una nuova droga ogni settimana: in Europa è boom di laboratori di sostanze sintetiche

In un anno smantellati oltre 350 centri di produzione e trattamento. Le metanfetamine made in Ue esportate in tutto il mondo

C'è un'industria in Europa che non conosce crisi, e che anzi nelle crisi trova sempre nuove occasioni per evolversi, anche con il supporto dell'innovazione: è l'industria della droga. In dieci anni, i consumi (e i sequestri) sono aumentati in tutto il Vecchio Continente. Così come si è assistito a un boom dei laboratori di produzione scoperti e smantellati, circa 350 nel 2020, in particolare tra Belgio e Olanda. Cocaina, crack, Mdma, catinoni, ketamina, ma soprattutto anfetamine e metanfetamine sono le droghe trattate o prodotte nei Paesi Ue. Con un'offerta in costante evoluzione, come dimostra che nel 2021 sono state segnalate per la prima volta 52 nuove droghe attraverso il sistema di allerta rapido dell'Ue (Ews). È quanto emerge dall'ultima relazione dell'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze (Emcdda), che analizza la situazione in 27 Stati dell'Ue più Turchia e Norvegia.

30 milioni di consumatori

Si stima che nell'Unione europea circa 83,4 milioni di adulti di età compresa tra 15 e 64 anni, pari al 29%, abbiano fatto uso di sostanze illecite nell'arco della vita. Di questi, circa 30 milioni solo nell'ultimo anno. Il livello di rischio varia da sostanza a sostanza, anche se l'Osservatorio europeo sottolinea come "la maggior parte di persone con problemi di droga utilizzi" un mix di sostanze. "È importante notare - hanno scritto gli esperti - che la maggior parte delle persone con problemi di droga utilizza una serie di sostanze", un fenomeno che crea "una notevole maggiore complessità nei modelli di consumo di stupefacenti" ormai rappresentati da mix di "medicinali, nuove sostanze psicoattive non controllate e sostanze quali ketamina e Gbl/Ghb ora associate a problemi di droga in alcuni Paesi o tra alcuni gruppi". 

Quasi 6mila morti per overdose

La cannabis resta la sostanza maggiormente consumata, con oltre 22 milioni di europei adulti che ne hanno segnalato il consumo nell'ultimo anno, 78,6 milioni nell'arco della vita. Sempre nell'ultimo anno, si stima che 3,5 milioni di adulti nell'Ue abbiano consumato cocaina, 2,6 milioni Mdma e 2 milioni amfetamine. Circa un milione di europei ha consumato eroina o un altro milione sostanze oppiacee illecite. Proprio questo tipo di droga è quello che comporta i rischi maggiori: dei circa 5.800 morti per overdose segnalati nel 2020 nell'Ue (di cui 304 in Italia), la stragrande maggioranza (circa i tre quarti) il decesso è legato al consumo di eroina. In particolare, preoccupa l'aumento delle dipendenze da crack: "Le tendenze a lungo termine - si legge nella relazione - indicano che nel 2020, secondo le stime, 7 mila consumatori si sono sottoposti a trattamento della tossicodipendenza per problemi di crack in Europa, triplicando il numero segnalato nel 2016" e "Belgio, Irlanda, Spagna, Francia, Italia e Portogallo hanno segnalato tutti aumenti significativi".

Il boom delle nuove droghe

C'è poi il boom delle droghe sintetiche. Le nuove sostanze psicoattive continuano a comparire in Europa al ritmo di una alla settimana: nel 2021, infatti, sono state segnalate per la prima volta 52 nuove droghe attraverso il sistema Ews, portando a 880 il numero totale di nuove sostanze psicoattive monitorate dall'Osservatorio. La relazione sottolinea come nel 2021 sono stati segnalati per la prima volta 6 nuovi oppiacei sintetici, 6 catinoni sintetici e 15 nuovi cannabinoidi sintetici. "Alla base dei problemi connessi alla droga che vediamo in Europa vi è la continua innovazione nel mercato della droga, che ha portato all’elevata disponibilità complessiva di un numero crescente di sostanze diverse, spesso di elevata potenza o purezza", scrive l'Osservatorio.

Lo dimostrano i sequestri: nel 2020 sono stati sequestrati in Europa quantitativi record di nuove sostanze psicoattive per un totale di 6,9 tonnellate. Di queste, 3,3 tonnellate erano catinoni sintetici, spesso venduti come sostituti di stimolanti come cocaina e Mdma. Il mercato globale si è riadattato, sottolinea l'Osservatorio, poiché a seguito dei controlli sui catinoni sintetici in Cina, la maggior parte dei quantitativi di queste sostanze circolanti in Europa nel 2020 proveniva dall'India. 

L'Europa centro di produzione mondiale

Ma il dato preoccupante non riguarda solo il modo con cui il commercio dall'estero si riadatta. "Anche l’Unione europea è diventata un produttore significativo di alcune droghe, sia per il consumo interno sia per il mercato globale", scrive l'Osservatorio. Ciò è indicato "dallo smantellamento di oltre 350 strutture di produzione della droga nell’Unione europea nel 2020. Sembra che la globalizzazione stia guidando alcuni di questi cambiamenti, con particolare preoccupazione per la maggiore interazione che sembra attualmente esistere tra gruppi criminali internazionali ed europei. Ne è un preoccupante esempio la recente osservazione secondo cui i gruppi criminali messicani hanno iniziato a occuparsi della produzione di droghe sintetiche nell’Unione europea", si legge sempre nella relazione.

I principali centri di produzione di queste droghe sono tra il Belgio e l'Olanda. "Storicamente, la produzione di metamfetamina in Europa è stata caratterizzata da laboratori domestici locali su piccola scala che utilizzano precursori chimici estratti dai medicinali - scrive l'Osservatorio - Negli ultimi anni, tuttavia, nei Paesi Bassi e in Belgio sono stati individuati siti su larga scala che utilizzano un metodo di produzione diverso; questa zona è importante anche per la produzione di amfetamina e MDMA con processi simili. In questo settore, è stata segnalata anche una certa collaborazione tra criminali europei e messicani nella produzione di grandi quantità di metamfetamina, utilizzando nuovi processi di produzione, legata a laboratori illeciti di medie e grandi dimensioni. Ciò solleva preoccupazioni in merito al fatto che l’Europa svolga ora un ruolo più significativo nell’offerta globale, con la produzione di metamfetamina per l’esportazione verso mercati altamente redditizi in Paesi non europei". 

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