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Venerdì, 19 Aprile 2024
Egeo / Grecia

La tragedia senza fine del mar Mediterraneo: oltre 30 migranti morti. Anche un neonato

Due naufragi nel giro di poche ore al largo della Grecia. Unhcr: "Oltre 2500 morti per raggiungere l'Europa nel 2021"

Sale il bilancio delle vittime dei due naufragi che si sono registrati a poche ore al largo della Grecia, nel mar Egeo. Le ultime stime parlano di almeno 30 morti, tra cui anche bambini e un neonato.

Il numero maggiore di vittime sarebbe legato all'imbarcazione affondata mercoledì vicino all'isola di Folegandros: il bilancio di morti resta impreciso per via dell'alto numero di dispersi (si parla di dozzine). L'Alto commissariato Onu per i rifugiati, l'Unhcr, ha definto questa la più grave tragedia nell'Egeo del 2021, anno in cui sono stati più di 2.500 i morti tra i migranti che hanno provato a raggiungere l'Europa, stimano le stesse Nazioni Unite.

Se la rotta più al centro dei riflettori negli ultimi mesi, quella che dalla Bielorussia porta in Polonia, sembra non avere raggiunto quei picchi temuti dalle autorità di Varsavia e di Berlino (e in generale dell'Ue), la rotta verso Grecia e Italia continua invece a essere tra quelle più battute: come sottolineano le autorità di Atene, i migranti cercano di raggiungere la Grecia continentale o l'Italia dalla costa turca dell'Egeo o da altri stati del Mediterraneo orientale. Gli ufficiali della guardia costiera greca hanno stimato che circa 11.000 persone sono riuscite a raggiungere l'Italia per questa rotta negli ultimi mesi. Non ci sono dati ufficiali su quante persone siano morte, sottolinea l'agenzia stampa Dpa.

La mancanza di dati sarebbe dovuta, stando alle denunce di diverse ong, anche al nuovo approccio di Atene all'immigrazione. Lo scorso novembre, una ong norvegese impegnata nei salvataggi di migranti nella zona del mar Egeo, ha denunciato la guardia costiera greca di aver provato a respingere verso le acque turche una imbarcazione con 382 persone, per lo più richiedenti asilo. Un'accusa che confermerebbe altri casi di respingimenti in mare, illegali secondo le norme internazionali, che sarebbero stati attuati dalla Grecia negli ultimi mesi.

Tale situazione avrebbe reso il percorso attraverso la Grecia più pericoloso, gli operatori umanitari affermano che i richiedenti asilo stanno provando un'altra strategia: entrare in Croazia attraverso la Bosnia ed Erzegovina. Come racconta Politico, è un percorso che gli afgani, in particolare, stanno utilizzando per fuggire dal regime dei talebani. Al confine, tuttavia, le ong avvertono che non ci sono abbastanza alloggi per ospitare temporaneamente questi richiedenti asilo con l'arrivo dell'inverno. E diversi reportage e testimonianze avrebbero accertato casi di respingimenti (anche violenti) da parte delle autorità croate.

(articolo aggiornato alle 11:50 del 25 dicembre 2021)

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