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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ecco la nuova Commissione europea, tra pesanti riconferme e new entry

Continuità con Juncker nei posti chiave e forte attenzione sulle questioni ambientali. Von der Leyen sceglie un italiano per l’economia, un irlandese per il commercio e una danese per la concorrenza. La squadra dovrà essere confermata dal Parlamento europeo

Dopo settimane di negoziati, il puzzle delle nomine Ue si compone intorno alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen, che verrà affiancata da tre-vicepresidenti d’esperienza come l’olandese Frans Timmermans, la danese Margrethe Vestager e il lettone Valdis Dombrovskis, tutti già membri del precedente esecutivo. I tre commissari danno un segno di forte continuità con il predecessore della Von der Leyen, Jean-Claude Juncker, che vede “promosso” anche il suo portavoce e uomo di fiducia, il greco Margaritis Schinas, che entra nella Commissione con il compito di “proteggere il nostro stile di vita europeo”. Una delega alquanto singolare, specificata dalla lettera d’incarico che mette nero su bianco i compiti di Schinas sulle politiche migratorie, educative e di pubblica sicurezza. 

Poltrone di peso

Timmermans si occuperà invece del “Green new deal”, il maxi-piano di riconversione economica in chiave di sostenibilità. Mantiene la delega alla Concorrenza la liberale Vestager, il cui portafogli viene allargato al Digitale, che prevede un lavoro di coordinamento sull’intelligenza artificiale da fare “nei primi 100 giorni del nostro mandato”, evidenzia von der Leyen. Riconfermato anche il "falco” dell’economia Dombrovskis ai Servizi finanziari, un segnale di tranquillità ai Paesi con un basso debito pubblico che negli ultimi giorni hanno espresso preoccupazione per la nomina dell’italiano Paolo Gentiloni a commissario per gli Affari economici, dicastero che era del socialista francese Pierre Moscovici.

Esteri e Stato di diritto

Prenderà invece il posto di Federica Mogherini lo spagnolo Josep Borrell, nuovo Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri, mentre la ceca Vera Jourová, anche lei già commissaria dell’era Juncker, passa dal dicastero della Giustizia a quello per i Valori e Trasparenza. Dovrà occuparsi della tutela dello Stato di diritto, tema oggetto di forti tensioni tra l’Europa e i Paesi del blocco di Visegrad, di cui fa parte anche la “sua” Repubblica Ceca. 

Commercio, agricoltura e industria

Da tenere d’occhio in chiave Brexit è il passaggio dell’irlandese Phil Hogan da titolare dell’Agricoltura sotto la Commissione Juncker a commissario per il Commercio con l’Ue targata von der Leyen. Prima “grana” del nuovo Collegio dei commissari sarà infatti l’uscita del Regno Unito dall’Ue, con una possibile esclalation delle tensioni tra Bruxelles e Londra (e Dublino), che potrebbe concludersi con la traumatica Brexit senza accordo (lo scenario più temuto e, almeno a parole, osteggiato).

Prenderà il posto lasciato vacante da Hogan il polacco Janusz Wojciechowski. Un risultato di peso per Varsavia, che punta a influenzare la gestione del pesante portafogli dei finanziamenti europei del settore agricolo. La liberale francese Sylvie Goulard sarà invece titolare di Mercato interno e Industria, poltrona in passato assegnata all’ex presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani

Il più giovane

Per questioni anagrafiche, spicca la nomina Virginijus Sinkevicius a commissario per l’Ambiente e gli Oceani. Generazione ’90, il lituano approda alla Commissione europea a pochi mesi dal suo 29mo compleanno. 

Prossima tappa

La palla passa ora al Parlamento europeo che dovrà esprimersi sull’intera squadra scelta dalla von der Leyen, prima con un voto sui singoli da parte delle commissioni parlamentari e poi con un giudizio finale della plenaria di Strasburgo sull’intero Collegio dei commissari.

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