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Giovedì, 28 Marzo 2024
Le accuse

Nucleare e gas tra le energie verdi in Ue, parte la battaglia legale

Una dozzina di Ong, tra cui il Wwf, hanno inviato alla Commissione europea una richiesta formale di revisione del testo

La decisione della Commissione europea di inserire nucleare e gas tra le energie verdi continua a scatenare forti opposizioni. Una dozzina di Ong ambientaliste hanno presentato un ricorso contro l'atto delegato europeo che include il gas fossile e l'energia nucleare come energia di transizione nella tassonomia degli investimenti verdi.

Da una parte, le organizzazioni ambientaliste ClientEarth, Transport & Environment (T&E), European Policy Office del Wwf e il Bund (Friends of the Earth Germany); dall'altra, in un'azione legale parallela, anche le associazioni nazionali Greenpeace di otto Stati membri (anche l'Italia insieme a Germania, Francia, Spagna, Belgio, Lussemburgo, Europa centrale e orientale e l'Unità europea di Greenpeace) hanno presentato ricorso alla Commissione Ue il 9 settembre chiedendo un "riesame interno" dell'atto complementare del regolamento sulla tassonomia. L'esecutivo europeo dovrà analizzare le argomentazioni di queste organizzazioni e rispondere entro il prossimo febbraio. In caso di mancata risposta il contenzioso finirà davanti ai banchi della corte di Giustizia europea.

Secondo quanto affermano le Ong la Commissione avrebbe agito, non sulla base di evidenze scientifiche, ma sulla base di interessi economici e politici. Secondo quanto sostenuto dalle associazioni l’esecutivo comunitario avrebbe ripetutamente ignorato le raccomandazioni del gruppo di esperti, in particolare per quanto riguarda la silvicoltura, la bioenergia, l'energia a gas e l'energia nucleare, senza fornire alcuna solida giustificazione scientifica per queste decisioni.

“La Commissione è tenuta per legge a giustificare i criteri della tassonomia sulla base di "prove scientifiche conclusive". Tuttavia, Bruxelles ha scelto di ignorare la scienza e di ascoltare le lobby”, si legge in una nota del Wwf. "Abbiamo parlato con molte istituzioni finanziarie e più o meno tutte ci hanno detto quali sono i criteri politici. Non c'è alcun mistero al riguardo. C'è stato il coinvolgimento o l'interferenza del presidente Macron e del governo tedesco", ha dichiarato a Euronews Sebastien Godinot, economista presso l'Ufficio di policy europea del Wwf.

Secondo l’accusa, inoltre, l’inserimento di gas e nucleare all’interno delegato sarebbe contrario alle leggi europee in materia di energia e clima. "Il gas è una delle principali cause del caos climatico ed economico, mentre non esiste ancora una soluzione al problema delle scorie radioattive nucleari e il rischio di incidenti nucleari è troppo significativo per essere ignorato”, spiega Ariadna Rodrigo, responsabile della campagna per la finanza sostenibile di Greenpeace Ue. Inoltre, continua Rodrigo “quest'inverno ci troveremo di fronte a una crisi energetica e i cittadini dovranno fare i conti con le bollette. Siamo indignati dal fatto che le stesse persone che hanno causato la crisi climatica ed energetica siano le stesse che ne traggono profitto, mentre la gente soffre”.

Per mesi la tassonomia è stato al centro di controversie all’interno delle istituzioni europee. A destare preoccupazione era per l’appunto l’inserimento delle due sopracitate fonti di energia all’interno dell’atto delegato. Ma nonostante i tentativi, da parte dell’Eurocamera, di eliminare gas e nucleare dalla lista delle fonti verdi l'Atto delegato sulla tassonomia entrerà in vigore e si applicherà a partire dal primo gennaio 2023. Lo scorso luglio il Parlamento europeo ha respinto, con 328 voti contrari 278 a favore e 33 astenuti, una mozione per opporsi all'inclusione del nucleare e del gas tra le attività economiche sostenibili dal punto di vista ambientale.

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