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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Norvegia, gli scandali sessuali mettono in imbarazzo la politica. Soluzione? Meno alcolici

Da destra a sinistra, i partiti di uno dei paesi considerati tra i leader mondiali della parità di genere stanno facendo i conti con accuse di molestie a danno di donne e minori. Raffica di dimissioni, ma  nessuno lascia il seggio al parlamento. E nel mirino finisce l'abuso di birra

Anche la terra promessa della parità di genere si trova a fare i conti con accuse di molestie e scandali sessuali. Sulla scorta del movimento globale #MeToo, alcune donne hanno scoperchiato un vero e proprio vaso di Pandora che sta travolgendo trasversalmente l'intera classe politica della Norvegia, giovani e vecchi leader. Mettendo in imbarazzo tanto il governo, guidato nei posti chiave da tre donne, quanto l'opposizione.

Denunce e dimissioni 

Il primo a cadere è stato Trond Giske, che fino all'inizio di gennaio era il vice capo del Partito laburista, il principale partito dell'opposizione. Giske, 51 anni e in passato più volte ministro, si è dimesso dopo un'ondata di accuse di comportamento inappropriato con giovani donne che risalgono  negli anni. Kristian Tonning Riise, deputato 29 anni, si è dimesso dalla carica di leader dell'ala giovanile dei Conservatori dopo essere stato accusato di molestie sessuali. Ancora più gravi le accuse al deputato Ulf Leirstein, 44 anni, che ha ammesso di avere inviato immagini pedopronografiche a dei ragazzi, uno dei quali aveva 14 anni. 

La maggior parte delle denunce sono state anonime, ma le persone accusate si sono affrettate a dimettersi dagli incarichi di partito. Senza pero' lasciare la loro poltrona di deputati. 

Il crollo di un mito?

Lo scandalo sta colpendo non poco l'opinione pubblica norvegese. Tanto più in un paese che già nel lontano 1981 aveva eletto una presidente donna, Gro Harlem Brundtland, e che oggi conta su un governo in cui premier, ministro degli Esteri e ministro delle Finanze sono donne. E se nel parlamento, le deputate rappresentano il 41%, nelle azienda, per legge, i consigli di amministrazione devono avere una quota femminile pari almeno al 40%.

Ma quando i casi norvegesi di #MeToo hanno iniziato a emergere, “ci siamo resi conto che in realtà non siamo cosi' egualitari”, ha detto Berit Aalborg, opinionista politico del quotidiano norvegese Vårt Land. La reazione agli scandali, per ora, è stata un po' fredda. I partiti stanno esaminando dozzine di altre denunce di cattiva condotta sessuale. Mentre due delle tre formazioni di governo, i conservatori e il Partito del progresso, sono stati criticati per non aver preso abbastanza seriamente le segnalazioni ricevute in passato.

La reazione della politica

Per reagire agli scandali ed evitare che fatti del genere si ripetano in futuro, c'è chi ha proposto di creare delle strutture interne a partiti e istituzioni per consentire alle donne di superare paure e presentare denunce. Perché anche in Norvegia, nella politica vige ancora una scala gerarchica machista. C'è poi chi ha puntato il dito contro l'alcol, data la relazione tra alcuni casi di molestie e l'eccessivo consumo di birra. Ecco perché il partito laburista ha deciso di eliminare dalle spese per gli eventi quelle perl l'acquisto di alcolinci, mentre i giovani conservatori hanno introdotto un divieto totale di bere alle feste.

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