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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Non più cose ma esseri vivi: in Spagna scocca la rivoluzione per gli animali di compagnia

Modifica dello status giuridico di cani, gatti, uccellini e criceti, una volta approvata la legge non potranno essere pignorati e ipotecati. Norme chiare sugli affidamenti in caso di separazione e divorzio.

Non più semplici "cose" ma "esseri vivi" e quindi soggetti di diritto e di protezione: in Spagna è giunto il momento della rivoluzione, almeno di quella di status legale, per gli animali di compagnia. Un salto di qualità non da poco per cani e gatti, ma anche uccellini e criceti o altri animali di casa. Tutti i gruppi politici de Las Cortes, il Parlamento di Madrid, hanno infatti dato il loro Ok alla proposta di modifica del Codice Civile, della Legge ipotecaria e della Procura civile in modo da cambiare la definzione giuridica delle mascotas, gli animali domestici. Madrid si mette così al pari di altri paesi europei, come Germania, Svizzera, Austria, Francia e Portogallo che già non considerano gli animali come beni mobili, status per cui sono ancora riconosciuti dal diritto italiano. 

Niente più ipoteche né pignoramenti

La differenza non è da poco: come bene mobile il cane, gatto, criceto o pappagallo di casa valevano solo in sede di pignoramenti o di eredità per il loro mero valore economico, come se fossero uno scooter, una macchina o un appartamento. Inoltre la legislazione non indicava cosa succedeva a questi animali in casi di separazione e divorzio del nucleo familiare in cui erano accuditi.

Ora si cambia con il Parlamento che, si legge in una nota della stessa istituzione, ha proposto su iniziativa del Partido Popular, la principale forza dell'emiciclo, "una descrizione positiva" per gli animali, "simile a quella già prevista dai codici civili di Francia e Portogallo". I paesi vicini differenziano gli animali dalle persone, dalle cose e da altre forme di vita come le piante. La riforma proposta e che verrà sottoposta ai lavori delle Commissioni parlamentari ma che non dovrebbe trovare ostacoli visto il favore generale di cui gode, cerca di "sedimentare questo principio nel Codice Civile, modificare la Legge ipotecaria, in modo da impedire che l'ipoteca venga estesa agli animali, e la Legge di procedura civile in modo da dichiarare non-pignorabili gli animali". 

"Vogliamo dar loro un rango differente", ha spiegato il portavoce del Partido Popular Rafael Hernando, "in modo da assicurargli più protezione", una situazione giuridica nuova che implica anche "degli obblighi per i proprietari di animali". 

Cosa succede in caso di divorzio?

Con la riforma i cani e gatti entrano di diritto anche nei litigi da rottura di coppia. La riforma introduce infatti "nelle norme relativa alle crisi matrimoniali dei precetti destinati a concretizzare il regime di custodia degli animali di compagnia". Sarà possibile "trovare accordi sugli animali domestici" e, in caso contrario, si fissano i criteri "secondo cui il giudice dovrà prendere la decisione su a chi affidare le cure dell'animale". Previsto anche l'affidamento condiviso, ma sempre tenendo presente il benessere dell'animale e l'interesse dei membri della famiglia. 

Animali NON cose, petizione da 350 mila firme

La proposta di legge firmata dal PP è figlia anche della petizione dell'Osservatorio di Giustizia e Difesa Animale che ha raccolto quasi 350 mila firme e della campagna #AnimalesNOsonCosas. Nella petizione si ricorda che il Codice Civile spagnolo considera gli animali "beni semoventi" mentre i Trattati della Ue riconoscono, all'articolo 13, "gli animali come esseri vivi dotati di sensibilità". Ora la Spagna si adatta, seguendo la linea tracciata da Germania, Austria, Francia e Portogallo. Per l'Italia gli animali sono invece ancora delle semplici cose, nessuna rivoluzione per loro.  

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