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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Immunità di gregge a luglio in Europa? Un documento ridimensiona le speranze di Bruxelles

L'agenzia stampa Bloomberg ha reso noto le stime circolate in queste ore tra gli ambasciatori dei 27 Paesi Ue: a fine giugno, solo il 55% della popolazione adulta sarà vaccinato. Per gli esperti sembra difficile, se non impossibile, che la promessa del commissario Breton possa venire mantenuta

L'annuncio fatto dal commissario Ue all'Industria, Thierry Breton, che aveva parlato di possibile immunità di gregge possibile in estate aveva risollevato il morale dopo un primo trimestre di vaccinazioni a rilento e lontane dai target fissati a fine 2020. Ma stando a un documento circolato ieri tra gli ambasciatori europei e pubblicato dall'agenzia Bloomberg, sarà difficile che a metà luglio l'Ue possa raggiungere l'obiettivo. Il documento, infatti, afferma che solo il 55% della popolazione europea potrà essere vaccinato entro il 30 giugno. Per l'immunità (o protezione) di gregge, gli esperti indicano una soglia media del 70%. Che a questi ritmi sembra un miraggio.

Il documento 

Secondo le previsioni del documento discusso dagli ambasciatori Ue nel corso di una riunione abbastanza animata e incentrata sulla campagna vaccinale, i Paesi che avranno i tassi maggiori di vaccinati tra la popolazione adulta saranno Malta e Danimarca, rispettivamente con il 93,1% e il 79,8%. I peggiori dovrebbero essere Bulgaria, Croazia e Slovacchia con tassi intorno al 44%. In mezzo il resto degli Stati membri, con tassi che variano tra il 50 e il 60%. L'Italia dovrebbe avere una copertura del 57%. 

Le disparità, secondo Bloomberg, sono dovute principalmente ai diversi ordini di acquisto fatti dai Paesi Ue: chi ha puntato sul vaccino Pfizer/BioNTech ha avuto vantaggi rispetto agli altri che hanno preferito fare più scorte del vaccino Astrazeneca, i cui ritardi e problemi sono noti. L'arrivo di nuovi vaccini come quelli di Moderna e Johnson&Johnson non dovrebbe aiutare ad accellerare più di tanto il ritmo nell'immediato, ossia nei mesi prima dell'estate. E al netto dei tassi di copertura vaccinale, c'è chi ha dubbi sul fatto che si possa arrivare davvero a una immunità di gregge.  

Gli ostacoli all'immunità di gregge

Quando si raggiunge l'immunità di gregge? Come spiega Today, la soglia per l'immunità di gregge si raggiunge solo con alti tassi di vaccinazione e molti ricercatori pensano che si potrà tornare alla normalità solo con il 60-70% della popolazione immune. Ma ci sono vari ostacoli da superare. Il primo è che non è chiaro se i vaccini riescano a prevenire la trasmissione. "Per bloccare la trasmissione un vaccino non deve farlo al 100%, basta anche che sia efficace al 70%", osserva Samuel Scarpino, della Northeastern University di Boston. Ma potrebbe esserci una certa quantità di virus che si diffonde, rendendo difficile bloccare la catena di trasmissione.

Poi ci sono da considerare la rapidità nelle vaccinazioni e distribuzione dei vaccini nei diversi Paesi. Una campagna coordinata a livello globale "avrebbe spazzato via il Covid - secondo Matt Ferrari, della Pennsylvania State University - ma ci sono molte differenze nella distribuzione da Paese a Paese.Per esempio, Israele ha iniziato a vaccinare in dicembre l'1% al giorno della popolazione e in marzo circa il 50% è stato vaccinato con due dosi". Paesi come Libano, Siria, Giordania ed Egitto ancora devono vaccinare l'1% degli abitanti. Negli stessi Usa i dati non sono uniformi: Georgia e Utah hanno vaccinato completamente meno del 10% della popolazione, Alaska e Nuovo Messico più del 16%. Tutto da vedere se i vaccini saranno approvati per i bambini. Se non sarà possibile, bisognerà aumentare l'immunità negli adulti.

E poi c'è il rebus varianti del virus Sars CoV2, che possono teoricamente spostare la soglia necessaria per raggiungere l'immunità di gregge. Più tempo ci vuole per fermare la trasmissione del virus, più tempo hanno le varianti per comparire e diffondersi, secondo molti scienziati. Infine, altro fattore da considerare è che l'immunità non dura per sempre. Al momento sembra che quella data dalla malattia cali nel tempo e serviranno ulteriori studi nel corso del tempo.

Immunità di gregge in estate: che cosa ne pensano Galli e Sileri

"Più che di immunità di gregge io parlerei di protezione di gregge, avendo ricevuto la prima dose forse il 70%, 80% degli europei, è verosimile che raggiungeremo questo obiettivo a luglio", ha sottolineato oggi il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri. "La vaccinazione sta andando per età e per fragilità. Inizialmente si è creato un doppio binario: un vaccino dedicato agli anziani e uno dedicato a chi sta bene ed è giovane, ma questo è superato perché AstraZeneca viene usato per età superiori e per chi sta bene e quindi - chiarisce il sottosegretario - non ci sono più le categorie di lavoratori, si va secondo delle categorie che vedono l'età come primo fattore insieme alla malattia".

Molto cauto come sempre Massimo Galli, infettivologo dell'ospedale Sacco e dell'università Statale di Milano, per il quale i vaccini anti Covid "attualmente disponibili sono basati sul virus selvaggio del gennaio-marzo scorso, non su quello che circola ora. Tanto è vero che oggi è fondamentale vaccinare per evitare che chi incontra il virus sviluppi una malattia seria, perché la certezza che il vaccino eviti completamente l'infezione non ce l'abbiamo. Siamo da questo punto di vista purtroppo lontani dall'idea del vaccino da utilizzarsi per lo sviluppo dell'immunità di gregge". "Spero che questa idea venga dopo con efficienza", ha continuato, "ma è verosimile che si dovrà provvedere ad aggiornare i vaccini per le nuove varianti. La preoccupazione è doverosa e sarebbe stata doverosa contro tutti gli atteggiamenti faciloni avuti nei mesi scorsi, perché non saremmo combinati come siamo ora se ci fosse stata meno volontà di considerare tutto come acqua passata".

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