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Sabato, 20 Aprile 2024
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A Bruxelles il raduno europeo contro il green pass: "No alla dittatura sanitaria"

Al corteo indetto da EuropeansUnited c'erano manifestanti provenienti da diverse parti d'Europa, no-vax, esponenti di Qanon, ex militari, ma anche estremisti di destra ben noti alle forze dell'ordine. Una saldatura tra le diverse anime del "corona-scetticismo" che preoccupa le autorità non solo belghe, ma anche del resto del Continente

Gli organizzatori avevano preannunciato tra i 40mila e i 50mila partecipanti. Alla fine, a manifestare a Bruxelles contro il green pass e più in generale contro le restrizioni legate alla pandemia di Covid-19 sono state circa 3mila persone, secondo quanto riportano i media. Ma al di là dei numeri resta il fatto che nel corteo che ha attraversato la Capitale belga fino a raggiungere il Parlamento Ue, c'erano manifestanti provenienti da diverse parti d'Europa, no-vax, esponenti di Qanon, ex militari, ma anche estremisti di destra ben noti alle forze dell'ordine. Una saldatura tra le diverse anime del "corona-scetticismo" europeo che preoccupa le autorità non solo belghe, ma anche del resto del Continente. E che in questi giorni ha trovato un simbolo in Jurgen Conings, il militare belga ricercato dall'Interpol come potenziale terrorista.

Non a caso, tra i cartelli esposti dai menifestanti ce n'erano diversi innegianti a Conings, che si è dato alla macchia dopo aver lasciato una lettera in cui preannuncia azioni eclatanti contro quella che i suoi sostenitori chiamano una "dittatura sanitaria". E' il termine usato da Willem Engel, ballerino olandese diventato uno dei volti europei del fronte dei coronascettici, arrivato a Bruxelles insieme a decine di altri olandesi, francesi, tedeschi, lussemburghesi e spagnoli, le "delegazioni" più corpose, stanto ai media locali, del collettivo "Europeans United", che ha indetto la manifestazione di Bruxelles.

Guidato da Tom Meert, un informatico di Leuven, città universitaria suo malgrado simbolo del nazionalismo fiammingo che oggi strizza l'occhio al coronascetticismo, il collettivo Europeans United rifiuta di essere definitivo come coronascettico: "Non neghiamo che vi siano malattie", si legge sul sito dell'organizzazione, che vanta iscritti in tutta l'Ue, Italia compresa. "Ma - si legge ancora - chiediamo che le misure nazionali siano deliberate e fondate sui principi dello stato di diritto". 

Parole che contrastano, a dirla tutta, sia con la manifestazione di Bruxelles, che si è svolta nonostante il divieto delle autorità locali, sia con buona parte dei presenti, che nei loro cartelli richiamavano le teorie cospirazioniste. Tra loro, inoltre, c'erano diversi esponenti dell'estrema destra, stando a Resistance(S), un osservatorio belga su questo tipo di organizzazioni, nonché sostenitori di Conings. Mentra a guidare il corteo si sono piazzati ex soldati olandesi dotati di walkie-talkie che hanno comunicato con la polizia.

Il dialogo tra manifestanti e forze dell'ordine (che in Belgio non pochi hanno visto con sospetto, visti i numerosi scandali che stanno mettendo in luce i rapporti tra la polizia belga e l'estrema destra) sembra avere consentito di fatto uno svolgimento pacifico della manifestazione, a differenza di quanto avvenuto qualche settimana prima sempre a Bruxelles con un altro tipo di corteo anti misure Covid. Le maggiori tensioni si sono verificate alla fine della manifestazione, quando il corteo ha provato a raggiungere l'ingresso del Parlamento Ue per protesta contro il green pass: alcuni manifestanti hanno provato a forzare il cordone di polizia ma senza neanche troppa veemenza. “Fascisti", ha urlato tale Jeroen, testa rasata e vestito con una maglietta barrata con il messaggio "Media = virus": Il quale, stando al racconto di Le Soir, dopo aver capito di non poter raggiungere il suo obiettivo ha deciso, pacificamente, di tornare sui suoi passi. Come il resto dei manifestanti. Chiaramente, delle centinaia di presenti, quelli con mascherina si contavano sulla punta delle dita.

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