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Venerdì, 19 Aprile 2024
Il caso

Militare neonazista di origine italiana si fingeva rifugiato per compiere un attentato terroristico

Così facendo sperava che il crimine sarebbe stato attribuito ai migranti. L'ufficiale è stato condannato dalle autorità tedesche a cinque anni e sei mesi di reclusione

La giustizia tedesca ha condannato a 5 anni e mezzo di prigione un soldato, vicino a gruppi neonazisti, che per anni si è finto un rifugiato siriano per compiere un attentato terroristico. L'obiettivo era far ricadere la colpa sui migranti. La sentenza è stata emessa dal Tribunale regionale superiore di Francoforte sul Meno.

Franco Albrecht, questo il nome del militare, eta stato arrestato per la prima volta nel 2017, in seguito alla segnalazione di un addetto alle pulizie dell'aeroporto di Vienna. A destrare sospetti era stata la scoperta accidentale di una pistola carica che il soldato aveva depositato nel vano di pulizia di una toilette per disabili. Se Albrecht non avesse cercato di riprendersi la pistola, probabilmente nessuno avrebbe mai scoperto la sua doppia vita di rifugiato siriano, le scorte di armi e munizioni, la sua visione del mondo, permeata da teorie cospirative di destra.

Dopo aver controllato le sue impronte digitali in un database, le autorità hanno scoperto che l'uomo, figlio di padre italiano e madre tedesca, era in realtà registrato come rifugiato siriano residente in Baviera. Né i militari né le autorità per l'immigrazione si erano accorti che aveva trascorso 15 mesi conducendo una doppia vita.

Il sospetto terrorista aveva presentato domanda di asilo presso un ufficio dell'Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (Bamf) nel novembre 2015 come David Benjamin, sostenendo di provenire da vicino ad Aleppo, nel nord della Siria. La sua udienza sull'asilo del 2016 si è tenuta in francese, quando ha detto di essere cristiano, di parlare francese meglio dell'arabo e di sentirsi minacciato nel suo paese d'origine. Ha ricevuto lo status di protezione sussidiaria e ha iniziato a ricevere sussidi come richiedente asilo, pur continuando il suo lavoro a tempo pieno come agente a diverse centinaia di chilometri di distanza. Il processo contro il 33enne di Offenbach è durato 14 mesi.

In alcune registrazioni rinvenute dalle autorità Franco A. ha inveito contro lo "sporco sistema democratico", ha parlato di "bastardi" nel governo e che gli Stati Uniti erano "controllati dagli ebrei". A. ha riassunto ancora più chiaramente la sua ideologia nella sua tesi di laurea presso la scuola militare francese Saint Cyr. nella quale parla di “disintegrazione mirata delle società occidentali da parte delle minoranze, che usano la democrazia e i diritti umani come arma”.

L'ufficiale è stato condannato a cinque anni e sei mesi di reclusione dal Tribunale regionale superiore di Francoforte sul Meno. Durante il processo ha negato di aver pianificato attentati. Ha ammesso di accumulare armi e munizioni da utilizzare “in caso di blocco dell'ordine pubblico”. Ha anche ammesso di aver utilizzato la falsa identità di rifugiato per ottenere benefici sociali. Secondo la sua dichiarazione in tribunale, voleva attirare l'attenzione sulle carenze della legge tedesca sull'asilo.

La procura federale presume che lo scopo di Albrecht con la pseudo-identità fosse quello di poter dirigere il sospetto dopo gli attacchi sui profughi siriani, che in seguito alla guerra sono stati accolti in massa in Germania. I suoi avvocati difensori avevano chiesto la multa o la sospensione della pena. Il pubblico ministero ha concluso affermando che che l'ex militare era "un terrorista di estrema destra" che aveva pianificato attentati alla vita di politici o personaggi pubblici di alto rango.

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