"Sul peschereccio affondato c'erano 700 migranti". Arrestate nove persone
I corpi recuperati sono 78, ma i morti del naufragio avvenuto in Grecia potrebbero essere diverse centinaia. 105 i superstiti
Le autorità greche hanno arrestato nove persone sospettate di essere i trafficanti dell'equipaggio del peschereccio con centinaia di migranti a bordo affondato mercoledì in Grecia. Gli arresti sono stati effettuati al porto di Kalamata. I nove presunti trafficanti, egiziani di età compresa fra i 20 e i 40 anni, sono fra i 105 sopravvissuti al naufragio. Sono accusati di omicidio colposo, traffico di esseri umani e di essere parte di una organizzazione criminale. Secondo i media locali il capitano dell'imbarcazione sarebbe invece deceduto nel naufragio.
I corpi recuperati fino a ora sono 78 ma centinaia di persone risultano disperse. Nella stiva potrebbero esserci stati fino a 100 bambini, ma si tratta di una stima non confermata. Nelle prossime ore, tutti i sopravvissuti saranno portati in un centro di accoglienza a nord di Atene dove saranno registrati e da dove potranno presentare la loro richiesta di asilo.
I numeri sono ancora incerti, è probabile però che i morti saranno diverse centinaia. "Non si sa quante donne e bambini si trovassero nella stiva e nelle parti basse della nave, tuttavia, secondo le testimonianze, al momento dell'incidente molte donne e bambini stavano dormendo". A dichiararlo è stata Christina Nikolaidou, responsabile della comunicazione dell'Oim Grecia (organizzazione internazionale per le migrazioni).
"Le persone sono sotto shock, ma insistono sul fatto che a bordo dell'imbarcazione c'erano 700-750 persone" ha aggiunto Nikolaidou, sottolineando che "non è lo shock che impedisce loro di avere un quadro chiaro, quanto piuttosto il fatto che erano ammassate l'una sull'altra e quindi avevano un campo visivo limitato". Molti dei migranti viaggiavano con le loro famiglie. Per il viaggio della speranza avrebbero pagato tra i 4mila e 6mila euro, secondo quanto riferito dagli stessi superstiti.
Le ricerche
Le ricerche dovrebbero essere sospese già oggi. D'altra parte le possibilità di trovare altri sopravvissuti "sono minime" ha detto a un emittente greca un ammiraglio della guardia costiera in pensione, Nikos Spanos. "Abbiamo già visto vecchi pescherecci come questo salpare dalla Libia" ha aggiunto. "Non sono affatto adatti alla navigazione. Sono bare galleggianti".
Il peschereccio era diretto in Italia ed è naufragato a 47 miglia nautiche da Pylos nel Sud del Peloponneso. La barca era stipata di donne e bambini. Un aereo di Frontex l'aveva avvistata martedì, la guardia costiera greca e due mercantili di passaggio si sono limitate a tirare bottiglie d'acqua: "Volevano proseguire verso l'Italia", la versione ufficiale. Ma da bordo sarebbero partite decine di chiamate per chiedere aiuto. Non sono chiari i motivi che hanno portato il peschereccio a ribaltarsi: si parla di un guasto al motore o più probabilmente di uno spostamento della massa umana a bordo. L'imbarcazione non è stata ancora recuperata anche perché è affondata nei pressi dell'Abisso Calipso, un punto in cui il fondale è profondo migliaia di metri.