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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Guerra in Ucraina

Germania e Nato lanciano lo scudo aereo europeo: coprirà 15 Paesi, ma non l'Italia

Firmata l’intesa sulla European Sky Shield Initiative a margine della riunione dei ministri della Difesa. L’alleanza ribadisce il suo sostegno a Kiev “finché sarà necessario”. Appello Usa a Putin

La Germania ha raggiunto l'accordo con altri 14 Paesi europei della Nato (o candidati all'ingresso come la Finlandia) per creare uno scudo aereo antimissili per proteggersi da eventuali attacchi e rispondere alle minacce della Russia, compresa quella nucleare. Nella European Sky Shield Initiative, questo il nome del progetto lanciato da Berlino all'indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, non ci saranno Francia e Italia. 

Il nuovo scudo

L'intesa è arrivata a margine della due giorni di riunioni dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica. Oltre alla Germania, hanno aderito all'iniziativa Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Ungheria, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Norvegia, Slovacchia, Slovenia, Romania e Regno Unito. “Questo impegno oggi è ancora più importante, poiché assistiamo agli attacchi missilistici spietati e indiscriminati della Russia in Ucraina che uccidono civili e distruggono infrastrutture critiche”, ha affermato il vicesegretario generale della Nato, Mircea Geoana. “Le nuove risorse, completamente interoperabili e perfettamente integrate nella difesa aerea e missilistica della Nato, miglioreranno significativamente la nostra capacità di difendere l'alleanza da tutte le minacce aeree e missilistiche”, ha aggiunto il numero due dell'Alleanza.

Non sono ancora noti i dettagli del nuovo scudo. Attualmente, la Germania ha 12 lanciatori Patriot, che non sono sufficienti a coprire l'intero paese. All'inizio di questa settimana, Berlino ha trasferito i sistemi di difesa aerea Iris-T all'Ucraina. Nel nuovo scudo dovrebbero esserci entrambi questi sistemi, ha spiegato la ministra della Difesa Christine Lambrecht. A essi dovrebbe aggiungersi Arrow 3, il sistema di difesa aerea sviluppato da Israele con gli Usa e che Berlino sta valutando di acquistare al costo, si dice, di 2 miliardi di euro. 

Perché l'Italia non ha aderito

L'Italia, come dicevamo, non ha aderito all'iniziativa al pari della Francia. Parigi ha infatti da tempo sviluppato un sistema di difesa terra-aria a medio raggio (Samp/T, alias "Mamba") che è già completamente integrato nella catena di controllo del comando aereo alleato della Nato. Di questo sistema fa parte anche il nostro Paese, che ha sviluppato altri programmi simili di difesa antimissili in partnership con la stessa Francia e il Regno Unito. Tali forme di difesa, però, non sarebbero sufficienti a far fronte alle nuove sfide della sicurezza. Da qui, l'avvio del progetto Twister, acronimo per Timely warning and Interception with space-based theater surveillance, che è finanziato dal fondo europeo per la difesa (l'ultimo appalto ammonta a circa 100 milioni di euro). Dietro Twister ci sono Italia, Germania, Spagna, Olanda e Finlandia. La Francia, inizialmente partner del progetto, sembra aver mostrato di recente delle perplessità sulla sua partecipazione. Il progetto mira a costruire "un intercettore endo-atmosferico europeo per affrontare minacce aeree emergenti e complesse (missili cruise ipersonici, veicoli di volo ipersonici, missili balistici di manovra)", dice la Mbda, gruppo europeo che si sta occupando dello sviluppo del progetto e che è partecipato al 25% dall'italiana Leonardo. Lo scudo dovrebbe essere pronto nel 2030, e dovrebbe integrarsi a quello Nato. 

La minaccia di Mosca

La European Sky Shield Initiative arriva in un momento di altissima tensione sul fronte orientale dell'Europa. E fa parte del quadro di contromisure a cui sta lavorando la Nato per rispondere a distanza alle mosse del Cremlino. Alle ultime sconfitte subite dalla Russia, ha fatto notare il segretario generale dell'Alleanza, Jens Stoltenberg, “Putin ha risposto con le annessioni illegali, i bombardamenti sui civili e un’irresponsabile retorica sul nucleare”. Ad ogni modo, ha aggiunto Stoltenberg “le circostanze in cui la Nato potrebbe dover usare le armi nucleari sono estremamente remote”.

Tra le altre mosse dell’Alleanza atlantica, diversi giornali hanno dato ampio spazio all’esercitazione “Steadfast Noon”, con alcuni osservatori che ne hanno collegato lo svolgimento la settimana prossima alle recenti minacce di Putin sull’uso di armi nucleari strategiche. “Si tratta di un’esercitazione annuale di routine per garantire che la capacità nucleare della Nato rimanga sicura ed efficace”, ha commentato Stoltenberg smentendo che si tratti di una reazione al Cremlino. 

Contro i missili nucleari di Putin l'Europa ha uno scudo adeguato?

“La retorica irresponsabile della Russa è pericolosa. La Nato non pone alcuna minaccia e questa guerra è stata scelta da Mosca”, ha dichiarato Lloyd J. Austin, segretario della Difesa Usa, ribadendo la linea unitaria della Nato. “Non faccio previsioni su quanto durerà la guerra, di certo non vogliamo che prosegua per sempre”, ha aggiunto il rappresentante del governo Usa rispondendo alle domande dei giornalisti. “Questa è una guerra voluta da un uomo solo: Putin. Rivolgo un appello proprio a lui affinché cambi le sue decisioni e fermi le sue azioni volte a terrorizzare e assassinare civili innocenti”, ha concluso Austin.

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