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Giovedì, 18 Aprile 2024
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La Nato risponde a Kiev: "Vi abbiamo consegnato 1.550 veicoli militari e 230 carri armati"

Nei giorni scorsi il ministro ucraino Kuleba aveva denunciato "ritardi tra la decisione di fornire armi e il loro arrivo". Stoltenberg: "Il 98% dei mezzi promessi sono già in Ucraina"

Un inedito botta e risposta tra il governo di Kiev e la Nato. Lunedì il ministro degli Esteri ucraino aveva rimproverato gli Stati europei per i tempi di consegna, considerati troppo lunghi, degli armamenti e delle munizioni promesse al Paese sotto attacco. "La sconfitta della Russia è una garanzia di una vita normale per l'Europa", aveva detto l'esponente del governo ucraino. "Oggi non c'è obiettivo più importante. Per raggiungerlo l'Ucraina ha bisogno di più armi e munizioni e tutto questo dovrebbe essere consegnato il prima possibile", aveva aggiunto Kuleba. 

"Questo obiettivo ora dipende dalla velocità delle vostre decisioni e dalla loro attuazione. Togliamo tutti i muri di carta. Superiamo tutti gli ostacoli procedurali. Velocizziamo ogni processo. Eliminiamo eventuali ritardi tra la decisione di fornire armi e il loro arrivo al confine con l'Ucraina", aveva concluso il ministro. La dichiarazione arrivava a soli quattro giorni di distanza da un altro intervento nel quale Kuleba aveva definito "frustrante" la presunta "incapacità dell'Ue di attuare la propria decisione sull'approvvigionamento congiunto di munizioni per l'Ucraina". Parole che non sono passate inosservate non solo nei palazzi della politica Ue, ma anche al quartier generale della Nato, l'alleanza militare di cui fanno parte 22 Paesi membri dell'Ue.

"Oltre il 98% dei veicoli da combattimento promessi all'Ucraina sono già stati consegnati", ha dichiarato questa mattina Jens Stoltenberg, numero uno dell'alleanza atlantica. "Ciò significa oltre 1.550 veicoli militari, 230 carri armati ed altre strumentazioni, incluso un enorme ammontare di munizioni", ha sottolineato in una conferenza stampa con il primo ministro lussemburghese, Xavier Bettel. "In totale abbiamo addestrato ed equipaggiato oltre 9 nuove brigate ucraine", ha detto Stoltenberg nel suo intervento d'apertura davanti alle telecamere. Gli armamenti consegnati e gli addestramenti completati, ha aggiunto, "metteranno l'Ucraina in una posizione di forza per continuare a riprendere i territori occupati".

Zelensky al vertice Nato per sbloccare munizioni e aerei

"Dipende dall'Ucraina decidere a quali condizioni e format vadano intrapresi i negoziati di pace", ha poi evidenziato rispondendo a una domanda sulla telefonata di ieri tra Volodymyr Zelensky e il presidente cinese, XI Jinping. "Accolgo con favore la telefonata tra i due presidenti", ma "questo non cambia il fatto che la Cina non sia stata capace di condannare l'invasione illegale dell'Ucraina da parte della Russia", ha concluso Stoltenberg.

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