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Mercoledì, 24 Aprile 2024
A Bruxelles

La Nato non crede a Putin: "La Russia continua ad accumulare truppe al confine"

Lo ha detto il segretario generale Stoltenberg durante il vertice dei ministri della Difesa dell'Alleanza atlantica sulla crisi ucraina

La Nato ha "sentito" le aperture della Russia verso un'uscita diplomatica dalla crisi Ucraina, ma "finora non abbiamo visto alcuna de-escalation sul terreno. Al contrario, vediamo un accumulo di truppe" e "non abbiamo ricevuto risposte al documento scritto" che è stato mandato a Mosca. Lo sottolinea il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, a margine della ministeriale Difesa della Nato a Bruxelles.

Ieri, la Russia aveva annunciato il ritiro parziale delle truppe in contemporanea con il vertice bilaterale tra il presidente russo Vladimir Putin e il cancelliere tedesco Olaf Scholz. Una mossa che aveva fatto pensare a un possibile de-escalation delle tensioni tra Mosca e l'Occidente. Ma la Nato, come del resto aveva fatto poche ore prima il presidente Usa Joe Biden, sembra non fidarsi troppo delle promesse del Cremlino.

"Finora - prosegue - non vediamo alcuna de-escalation: stiamo monitorando. Se inizieranno davvero a ritirare truppe, la cosa sarà benvenuta, ma bisogna ancora vedere" se lo faranno davvero. "Hanno sempre spostato le truppe avanti e indietro, ma l'equipaggiamento" resta sul posto e "la tendenza nelle ultime settimane e mesi è di un aumento" della presenza militare ai confini con l'Ucraina. "La Russia conserva la capacità di condurre una vera e propria invasione dell'Ucraina, senza alcun preavviso".

La Nato, continua Stoltenberg, osserva ai confini tra Russia e Ucraina un "costante aumento" delle forze militari e continua "a monitorare attentamente quello che la Russia fa. Continueremo a dare alla Russia il messaggio che siamo pronti a sederci e a discutere con loro, ma nello stesso tempo ci prepariamo al peggio. Se invadono l'Ucraina, pagheranno un prezzo elevato". "Continueremo a svelare le azioni della Russia - aggiunge - per rendere più difficile per loro condurre azioni aggressive contro l'Ucraina. Ma speriamo davvero che la Russia si impegni nel dialogo, che scelga la diplomazia. Siamo pronti a sederci per trovare una soluzione politica", conclude.

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