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Giovedì, 28 Marzo 2024
Il summit di Madrid

La Nato porta a 300mila i soldati della forza di risposta rapida. Oggi sono 40mila

Il corpo militare creato anche per rispondere a eventuali aggressioni a membri dell'Alleanza. Stoltenberg: "La più grande revisione dalla Guerra Fredda"

La Nato aumenterà da 40mila a 300mila i soldati della forza di risposta rapida. Lo ha annunciato il segretario generale Jens Stoltenberg in vista del summit dell'Alleanza a Madrid. Si tratta della "più grande revisione della nostra deterrenza e difesa collettiva dai tempi della Guerra Fredda", ha detto Stoltenberg.

La forza di risposta rapida è composta da unità di terra, marittime e aeree, e al suo interno ha anche un'unità di forze speciali costituita dopo l'invasione della Crimea da parte della Russia nel 2014. Tra i suoi compiti ci sono operaioni di guerra convenzionale, risposta alle crisi e difesa collettiva in base all'articolo 5 del Trattato Nato, ossia in caso di aggressione esterna a uno dei membri dell'Alleanza. Ecco perché l'annuncio di Stoltenberg è chiaramente un messaggio diretto al Cremlino. 

Per essere più chiari, il segretario della Nato ha spiegato dove le nuove truppe opereranno principalmente: "Miglioreremo i nostri gruppi tattici nella parte orientale dell'Alleanza", ossia al confine con la Russia, così come richiesto dai Paesi baltici e della Polonia. In base a questi piani, gli alleati collocheranno più armi a Est e designeranno le forze che saranno responsabili della difesa dell'area. Tuttavia, molte di queste forze non saranno stazionate permanentemente sul fianco orientale, ma ruoteranno invece attraverso la regione per l'addestramento, spiega Politico.

Il modello includerà "più equipaggiamento preposizionato e scorte di rifornimenti militari", nonché "capacità più avanzate, come la difesa aerea" e "comando e controllo rafforzati", ha affermato Stoltenberg.  I nuovi piani di difesa coinvolgeranno "forze preassegnate a difendere specifici alleati" che "si eserciteranno insieme alle forze di difesa interne" e "acquisteranno familiarità con il terreno, le strutture e le nostre nuove scorte preposizionate locali, in modo che possano rispondere senza intoppi e rapidamente a qualsiasi emergenza”, spiega il capo della Nato. 

Sul fronte della corsa agli armamenti, Stoltenberg ha sottolineato come "il 2022 sarà l'ottavo anno consecutivo di aumenti per i bilanci della difesa tra gli alleati europei e il Canada. Entro la fine dell'anno, avranno investito oltre 350 miliardi di dollari in più da quando abbiamo concordato il nostro impegno di investimento nella difesa nel 2014. Nove alleati hanno raggiunto o superato l'obiettivo del 2%. Diciannove alleati hanno piani chiari per raggiungerlo entro il 2024. E altri cinque si sono impegnati concretamente a raggiungerlo in seguito. Il 2% è sempre più considerato come un punto di partenza, non un tetto. Concorderemo anche di investire di più insieme nella Nato, per il bene della nostra sicurezza", ha concluso Stoltenberg.

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