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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Venti di guerra / Bielorussia

Mosca fa le prove generali d'invasione dell'Ucraina: la maxi esercitazione preoccupa la Nato

All’operazione in Bielorussia parteciperanno 30 mila soldati due battaglioni di sistemi missilistici e 12 caccia. Cominciano dieci giorni di guerra simulata che si teme possano causare l’incidente con Kiev

Non accenna a placarsi la tensione tra la Russia e i Paesi della Nato all’alba della maxi esercitazione militare che Mosca ha voluto organizzare in Bielorussia, a pochi chilometri dal territorio ucraino. L'esercitazione militare Union Resolve 2022: è iniziata la mattina di oggi 10 febbraio come reso noto dal ministero della Difesa a Mosca. Un dispiegamento di 30 mila soldati russi accompagnati da due battaglioni di sistemi missilistici terra-aria e 12 caccia Sukhoi Su-35, l’evoluzione dei modelli aerei originariamente sviluppati ai tempi dell’Unione Sovietica. Un arsenale capace di condurre un’invasione e, secondo alcuni esperti, non bisogna escludere che questo sia il vero obiettivo dell’operazione. Un copione già visto in occasione dell’annessione della Crimea del 2014 e che, ieri come oggi, vede come protagonista il generale già finito nell’elenco delle persone sanzionate dall’Ue “per azioni che ledono o minacciano l'integrità territoriale, la sovranità e l'indipendenza dell’Ucraina”. L'uomo giusto al posto giusto.

Si tratta di Valery Gerasimov, eroe di guerra e generale messo a capo dell’esercito russo in quanto uomo di fiducia del presidente Vladimir Putin. Arrivato in Bielorussia per condurre personalmente l’esercitazione, Gerasimov è considerato lo stratega che ha ridisegnato le forze armate in questi ultimi anni. Secondo gli analisti militari citati dal quotidiano americano Washington Post, “gli ultimi pezzi sono stati sistemati in vista di un attacco su larga scala che può deporre il governo ucraino e imporre il controllo di Mosca”. Infatti, nel mirino dei russi c’è sempre Kiev, destinataria di continui avvertimenti volti ad evitare l’ingresso del Paese nella Nato, nell’Ue e nella sfera d’influenza dell’Occidente. Per la cronaca, la capitale ucraina dista appena 150 chilometri dal confine meridionale bielorusso e con la tensione alle stelle che si respira da mesi alle frontiere del Paese non va escluso che lo scontro possa partire da un banale incidente.

Le esercitazioni congiunte fra Russia e Bielorussia termineranno il 20 febbraio, lo stesso giorno in cui si concluderanno le Olimpiadi invernali di Pechino. Un elemento, quest’ultimo, che placherebbe le preoccupazioni di alcuni osservatori che si sentono di escludere l’intervento militare in concomitanza con la cerimonia di chiusura dei Giochi. Tuttavia, rimane la chiara volontà intimidatoria da parte di Mosca nei confronti dell’Ucraina e dei Paesi Nato, come dimostrato dai video diffusi dalla televisione di Stato russa che mostrano le immagini della guerra simulata girate nella prima fase dell’operazione.

Per quanto impressionanti, tali sequenze non riportano altro che ‘l’antipasto’ dell’esercitazione militare congiunta russo-bielorussa che inizierà oggi e terminerà il 20 febbraio. Dieci giorni di bombardamenti e scontri a fuoco che daranno l’impressione che la guerra sia già iniziata. E purtroppo non è detto che non inizi sul serio.

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