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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Addio God save the Queen, con la morte di Elisabetta cambia anche l'inno nazionale

Il nuovo testo della canzone, che risale a 250 anni fa, reciterà “God save our gracious King!”. Le parole cambiano a seconda che in quel momento regni un re o una regina

Dimenticate "God save the Queen". D'ora in poi, gli inglesi canteranno "God save our gracious King!", una versione 'mascolinizzata' dell'inno nazionale, prima di ogni evento sportivo o cerimonia ufficiale. Sono passati ormai 70 anni dall’ultima che venne cantata questa versione. Era il 1952, anno in cui Re Giorgio VI, padre della regina Elisabetta, morì.

L'inno è stato adottato nel Regno Unito più di 250 anni fa e la sua formulazione viene modificata a seconda che in quel momento regni un re o una regina. È inoltre l'inno reale di alcune nazioni del Commonwealth che riconoscono il monarca del Regno Unito come capo di Stato, come ad esempio Canada, Australia, e Nuova Zelanda. L'origine delle parole e della musica è oscura.

Si pensa sia stata scritta tra il XVI e il XVII secolo. I numerosi candidati alla paternità includono John Bull, Thomas Ravenscroft, Henry Purcell e Henry Carey. La prima copia delle parole apparve nel Gentleman's Magazine del 1745; la melodia apparve circa nello stesso periodo in un'antologia, Thesaurus Musicus - in entrambi i casi senza attribuzione. Nello stesso anno, "God Save the King" fu eseguito in due teatri londinesi, uno dei quali il Drury Lane; e l'anno successivo George Frideric Handel lo utilizzò nel suo Occasional Oratorio, che trattava le tribolazioni della ribellione giacobita del '45. In seguito, la melodia fu usata frequentemente da compositori che facevano riferimento alla Gran Bretagna, in particolare da Ludwig van Beethoven, che la utilizzò in sette variazioni.

Le nuove parole saranno

God save our gracious King!
Long live our noble King!
God save the King!
Send him victorious,
Happy and glorious,
Long to reign over us,
God save the King.

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