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Giovedì, 25 Aprile 2024
Verso la recessione

Il monito Ue a Meloni: basta bonus a pioggia e ridurre debito

Bruxelles chiederà agli Stati più indebitati di lavorare alla stabilità di bilancio e a non replicare i sostegni introdotti durante la crisi del Covid. Allarme Lagarde sulla recessione

Nel giorno della prima trasferta a Bruxelles di Giorgia Meloni come presidente del Consiglio, i responsabili della politica economica Ue hanno avvertito che il tempo dei bonus a pioggia è finito. Di fronte all’attuale impennata dell’inflazione dovuta alla crisi energetica "è meglio introdurre misure mirate e temporanee e fare più attenzione ai problemi di sostenibilità fiscale". Il monito è arrivato da Valdis Dombrovskis, vicepresidente della Commissione europea, durante un dibattito pubblico a Riga con la presidente della Bce, Christine Lagarde. 

"Non basterà la recessione per abbassare l’inflazione", ha avvertito la numero uno dell’Eurotower con riferimento alle previsioni economiche che vedono diversi Paesi Ue in difficoltà di fronte allo stop all'arrivo di gas dalla Russia. Ma l’aumento del costo della vita, almeno per il momento, non sembra aver convinto la Commissione a permette ai governi di prendere gli stessi provvedimenti adottati durante la pandemia. Anzi, lasciata alle spalle la crisi del Covid-19, "le linee guida di politica fiscale stanno cambiando e i Paesi con un debito elevato dovrebbero iniziare a concentrarsi sulla riduzione del debito", è stata la richiesta di Dombrovskis agli Stati membri nel giorno in cui Meloni incontrarà i presidenti di Europarlamento, Commissione e Consiglio europeo.

"Non stiamo raccomandando di introdurre stimoli fiscali all’economia", ha chiarito il vicepresidente della Commissione. Il ritorno alla prudenza di bilancio, ha annunciato Dombrovskis, "farà parte delle raccomandazioni specifiche ai Paesi che pubblicheremo in autunno".

L'Italia verso la recessione

Di fronte al rallentamento della crescita, ha spiegato Lagarde, "ognuno deve svolgere il proprio compito". "Il nostro è mantenere la stabilità dei prezzi. Quando l'inflazione si allontana dall’obiettivo, come sta succedendo adesso, il nostro dovere è domarla". A partire da luglio, la Bce ha alzato i tassi di un totale del 2% e Lagarde si è detta determinata a continuare su questa linea per riportare l'inflazione all’obiettivo del 2%, a fronte dell’attuale tasso superiore al 10%. Le scelte di Francoforte, ha avvertito la presidente, "non ridurranno in un giorno il prezzo della benzina né rimuoveranno gli ostacoli alle catene produttive". Di qui l’invito Ue ai Paesi più indebitati, a partire dall’Italia, a fare attenzione alla stabilità di bilancio per prepararsi a una probabile recessione che potrebbe esporre le economie europee a nuovi rischi sui mercati finanziari.

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