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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Mogherini, un'italiana la prima donna alla guida del College of Europe. Le accuse: “Paracadutata e senza titoli”

Ex ministra degli Esteri ed ex numero uno della diplomazia Ue viene attaccata per la mancanza di qualità accademiche. Ma l'istituto che forma la classe dirigente dell'Unione europea la sceglie come rettrice

L’ex ministra degli Esteri italiana Federica Mogherini è la nuova numero uno del College of Europe, istituto indipendente di studi europei post-universitari con sede a Bruges (Belgio) e a Varsavia (Polonia). Ad annunciare il nome del nuovo rettore è stato lo stesso istituto, che negli ultimi decenni ha formato tanti funzionari pubblici, politici e lobbisti alcuni dei quali oggi si trovano ai vertici della cosiddetta ‘bolla europea’ di Bruxelles. La Mogherini, già Alto rappresentante della Politica estera dell’Unione europea, ha avuto la meglio su una trentina di candidati e sarà la prima donna alla guida dell’istituto accademico.

Le polemiche sui titoli accademici

La nomina della politica italiana ha avuto l’effetto di far divampare nuovamente le polemiche che avevano già accompagnato la sua candidatura. A fine aprile scorso, quando il giornale francese Libération riportò per primo la notizia della candidatura della Mogherini, in tanti fecero notare la sua mancanza di “qualità accademiche” richieste dal ruolo di rettore dell’istituto. In una lettera aperta, sottoscritta da 150 firmatari, si esprime “preoccupazione e rammarico per il modo in cui è stata gestita e comunicata la procedura per reclutare un nuovo rettore del College”.

La reazione della Mogherini

Anche il compenso di circa 14mila euro finì sotto i riflettori, assieme all’appoggio alla candidatura della politica italiana da parte dell’ex presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy, attuale presidente del Consiglio d’amministrazione del College. Dal canto suo, la neo-rettrice non ha risposto alle polemiche e oggi ha esultato su Twitter: “Non vedo l’ora di iniziare questo nuovo entusiasmante viaggio con tutti i colleghi, il personale e gli studenti”.

Accuse dalla Lega

“Ribadisco che ritengo l'operazione assolutamente inopportuna”, è stato invece il commento a caldo del parlamentare europeo della Lega, Paolo Borchia. “Non ritengo concepibile - aggiunge il deputato - che la sinistra proceda all'occupazione militare di tutte le nomine possibili”. “Pensavamo che paracadutare i politici rimasti senza poltrona fosse un vizio prettamente italiano ma in questo caso anche l'Europa si adegua a queste pessime pratiche”, conclude Borchia. 

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