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Giovedì, 7 Dicembre 2023
Il caso / Finlandia

"No ai nomi ebrei e africani come scimmie": il ministro inguaiato dalla ex

Nuove accuse di razzismo nei confronti di un esponente del Partito dei finlandesi, formazione di destra alleata di Giorgia Meloni in Europa

I rifugiati somali "diffusi come erbacce". I mediorientali paragonati a "scimmie del deserto". E i nomi ebraici da evitare in caso di figli, perché "a noi nazisti non piace molto questo genere di cose". Sono alcune delle frasi che il ministro finlandese dell'Economia, Wille Rydman, avrebbe scritto nei messaggi inviati alla sua ex fidanzata, Amanda Blick. Si tratta del terzo componente del neo governo di Helsinki guidato da Patteri Orpo che viene accusato di razzismo nel giro di pochi mesi. In tutti e tre i casi, si tratta di membri del Partito dei finlandesi, formazione politica alleata di Fratelli d'Italia in Europa.

Rydman, che è stato nominato da poche settimana al posto del collega di partito Vilhelm Junnila, dimessosi per aver manifestato simpatie naziste in passato, è finito sotto i riflettori in seguito alla denuncia della sua ex fidanzata, Amanda Blick. La donna ha accusato il ministro di violenze e molestie durante la loro relazione, che risale al 2016. All'epoca Rydman aveva 30 anni ed era un giovane deputato della Coalizione nazionale, il partito del premier Oppo. 

Stando a quanto emerso sulle chat pubblicata dal quotidiano finlandese Helsingin Sanomat, Rydman amava scherzare con la fidanzata usando un linguaggio razzista. Parlando dei migranti musulmani in Finlandia, ha detto che avrebbe preferito mettere al bando chi indossa il velo piuttosto che il solo uso velo. In un altro messaggio, ha invia una canzone alla fidanzata suggerendo di usarla per le feste studentesche: il testo, scritto pare da un politico, si riferisce a un musulmano che viaggia in Europa e violenta una donna. E poi ancora insulti ai somali che di moltiplicano "come erbacce", e ai maghrebini paragonati a "scimmie del deserto". Rydman ne aveva anche per gli ebrei: quando Blick gli ha proposto dei nomi ebraici per i loro futuri figli, la risposta è stata secca: "A noi nazisti non piace molto questo genere di cose".

Il ministro non ha risposto alle richieste di chiarimenti del quotidiano, e non è entrato nel merito dei messaggi. La difesa di Rydman è stata affidata al suo account Twitter, in cui accusa il giornale di prestarsi a fare da "piattaforma per coloro che hanno già mentito su di me, ripetutamente e in modo dimostrabile". Il riferimento è a un'inchiesta del 2022, quando Helsingin Sanomat raccolse le testimonianze di diverse ex partner del futuro ministro, che lo accusavano di comportamenti inappropriati. 

La replica di Rydman non ha convinto il suo ex leader Oppo (il ministro è passato al Partito dei finlandesi circa un anno fa), il quale ha dichiarato: "Anche se si trattava di messaggi privati, non possiamo accettare questo tipo di linguaggio in nessun caso. Nessun ministro può tollerare il razzismo in qualsiasi forma". Per il momento, Rydman resta al suo posto, così come ha fatto la vicepremier Rikka Purra e leader di partito dopo che sono emersi alcuni suoi post razzisti in un blog del 2008. 

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