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Giovedì, 18 Aprile 2024
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I 'Brusca' di Malta all'Ue: "Ministri dietro omicidi e rapine, Stato non indaga per conflitto d'interessi"

I fratelli DeGiorgio, in carcere per l'omicidio della giornalista Dafne Caruana Galizia, accusano il governo di La Valletta di coprire politici coinvolti nella morte della donna e in altri gravi crimini, tra cui l'assalto a una banca. I killer promettono informazioni in cambio della grazia

L'Unione europea deve intervenire contro il governo maltese che sta cercando di coprire i politici coinvolti nell'omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia ed in altri gravi reati del passato, inclusa una fallita rapina a mano armata alla sede centrale della banca Hsbc di Malta nel 2010. Questa è la tesi che i fratelli George e Alfred Degiorgio (qui sotto in foto), arrestati già nel dicembre 2019 assieme a Vince Muscat (ora collaboratore di giustizia) per aver piazzato la bomba che ha ucciso la giornalista a Bidnija, nell'ottobre 2017, hanno sostenuto in una lettera inviata dal loro avvocato William Cuschieri al commissario europeo per la Giustizia, il belga Didier Reynders.

Nel documento integrale, datato 24 maggio e successivamente pubblicato dai media maltesi, il difensore dei due fratelli ricorda che i due assistiti avevano presentato una richiesta di grazia in cambio delle prove che inchioderebbero l'ex ministro dell'economia Chris Cardona come mandante dell'omicidio di Caruana Galizia già dal 2015 e dell'attuale ministro Carmelo Abela come complice della rapina nella banca di cui all'epoca era uno dei più importanti manager. La richiesta però, sottolinea il legale, è stata respinta dal governo perché "c'è un grave conflitto di interessi dovuto al fatto che i miei clienti offrono informazioni del coinvolgimento dello Stato nell'assassinio di Daphne Caruana Galizia ed il coinvolgimento di ministri del governo (precedente e attuale) in altri gravi reati, per cui lo Stato non potrà mai correttamente valutare alcuna richiesta presentata da loro".

Le presunte prove

Nella lettera l'avvocato elenca alcune delle informazioni contro Cardona e Carmelo Abela e conclude che i fratelli Degiorgio sono pronti a condividere direttamente le prove in loro possesso in un incontro con lo stesso Reynders nonché "con esponenti dell'Europol, col primo ministro maltese e/o membri della stampa" perché "genuinamente preoccupati dell'esistenza di interessi volti a coprire" Cardona e Carmelo Abela.

I Degiorgio hanno detto di avere informazioni sul coinvolgimento di Abela e Cardona in altri gravi crimini, dicendo di essere in possesso di prove che mostrano i "nomi e dettagli delle menti di quei crimini", due dei quali erano i due politici e membri del forze di polizia. Riferendosi alla rapina fallita alla HSBC del 2010, che ha provocato una sparatoria con la polizia, l'avvocato ha affermato che i suoi clienti avrebbero informazioni su ore e luoghi degli incontri preparatori all'assalto. Prove che inchioderebbero politici e membri delle forze di polizia. Tra queste prove ci sarebbero anche "informazioni e attrezzature riservate" fornite da Abela, che all'epoca era manager della banca.

Le repliche

In risposta alla lettera, Cardona ha nuovamente negato "qualsiasi coinvolgimento, diretto o indiretto, nel complotto o nell'esecuzione del complotto per uccidere Daphne Caruana Galizia o nella rapina Hsbc del 2010".  Anche Abela, che è stato interrogato dalla polizia il mese scorso dopo che Alfred Degiorgio ha menzionato il suo nome in relazione alla fallita rapina, ha ribadito la sua estraneità ai fatti, dicendo di non avere "niente da nascondere".  "Ho già negato con forza queste accuse, che non sono altro che menzogne ​​sfacciate" ha detto Abela al Times of Malta, aggiungendo di non essere a conoscenza della comunicazione tra gli indagati e il Commissario Ue. "Ma se ciò accadrà, verrà dimostrato che questi presunti assassini usano le stesse tattiche spesso adottate" dall'opposizione, ha detto Abela.

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