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Sabato, 20 Aprile 2024
Il caso

Mandò messaggi con minacce a minorenne che poi si suicidò, condannato per omicidio

Un tribunale spagnolo ha dichiarato colpevole un uomo di 62 anni per aver spinto un diciassettenne a togliersi la vita

Quasi 120 messaggi in tre ore densi di insulti, molestie, minacce, cattiveria. I giudici spagnoli hanno condannato per omicidio il 62enne Vicente Paradis ritenuto responsabile di aver causato il decesso del 17enne Ivan, che si è tolto la vita nel 2016. Il giovane era entrato in una pagina web di incontri e aveva iniziato a chattare con Paradis, quasi 40 anni più grande di lui. Poi Ivan deve essersi pentito, forse spaventato dall’approccio dell’uomo, e per lui è cominciato un incubo di sette ore che hanno destabilizzato il giovane spingendolo al suicidio. Ma se Ivan si è tolto la vita, perché Paradis è stato condannato per averlo ucciso?

Sia il pubblico ministero che la procura - ha riportato El Pais - si sono basati su una dottrina chiamata imputazione oggettiva. Secondo il Tribunal Supremo spagnolo, “l'essenza della teoria dell'imputazione oggettiva sta nell'idea che il risultato dannoso deve essere imputato all'accusato purché detto risultato sia la conseguenza o la realizzazione di un pericolo legalmente disapprovato” ovvero che costituisce reato “da lui creato, perché se la vittima non si fosse trovata nella situazione creata dall'autore, il risultato che finalmente è avvenuto non si sarebbe prodotto”. In altre parole, le molestie e le minacce rappresentano il pericolo ‘criminale’ creato dal colpevole e il suicidio della vittima ne è la diretta conseguenza. E, come ha spiegato l’avvocato della famiglia di Ivan, “se crei un rischio illegale e accetti il risultato che può causare, sei colpevole”. 

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Quel giorno di sei anni fa, Ivan e il suo ‘carnefice’ hanno iniziato una comune conversazione. Ma quando il giovane ha deciso di prendere le distanze da quella persona che, seppure lontana fisicamente, era appena entrata nella sua vita, Paradis ha iniziato a minacciare pesantemente il ragazzo. “Ti insegnerò a non perdere tempo”, “ti insegnerò a non disturbare”, “sto venendo a prenderti”, “giuro che mangerai un buon brownie” , “rovinerò i tuoi genitori per colpa tua”, “sei entrato in questo problema e la pagherai”, “ho tutta la conversazione e la pubblicherò con il tuo numero di telefono”, sono solo alcuni dei messaggi ricevuti da Ivan. Il giovane ha chiesto scusa all’uomo, lo ha supplicato di non divulgare la conversazione e di lasciarlo in pace. “Finirò per suicidarmi”, ha scritto il ragazzo esasperato. “Questi sono problemi tuoi”, ha risposto l’uomo prima di rincarare la dose di minacce e insulti. Paradis trascorrerà dai 14 ai 15 anni in carcere per aver mandato i messaggi initi per essere letali.

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