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Sabato, 20 Aprile 2024
La proposta

Sui migranti primo test europeo per Meloni: cosa prevede l'ultima proposta Ue

Una quota minima di 5mila richiedenti asilo sbarcati nel Sud Europa da ricollocare verso gli altri Paesi, ma resta la libertà di scelta sull’accoglienza

Nessun obbligo di solidarietà verso l’Italia e gli altri Paesi d’arrivo dei migranti. L’ultima proposta Ue per sbloccare il vasto dossier sulla migrazione e l’asilo prevede una quota minima di migranti arrivati in Europa che i Paesi membri dovrebbero accogliere per alleggerire il carico sugli Stati di destinazione, soprattutto quelli che si affacciano sul Mediterraneo. Ma la quota minima prevista dalla proposta, ancora da definire tra i 5mila e i 10mila migranti all’anno, resta volontaria per gli altri Paese Ue, che sarebbero dunque liberi di accogliere o meno le persone sbarcate nel Sud Europa. 

Il testo, di cui ha dato conto il giornale Politico, non è altro che una bozza di mediazione avanzata dalla presidenza del Consiglio Ue che attualmente spetta alla Repubblica Ceca. I diplomatici di Praga, nel tentativo di sbloccare il negoziato sul Nuovo patto Ue sulla migrazione e l’asilo, un testo proposto dalla Commissione europea nel settembre del 2020 ma non ancora approvato, hanno messo sul tavolo la bozza datata 20 ottobre a titolo di ‘documento di discussione’, ovvero come testo base sul quale confrontarsi. 

La bozza mira ad andare incontro alle preoccupazioni di tutti i governi, da quelli che ricevono i migranti sulle loro coste a quelli dell’Europa centrale, Polonia e Ungheria per primi, che non vogliono avere alcun obbligo di accoglienza. Infatti il documento fissa una quota minima di migranti da ricollocare - i 5-10mila a cui si faceva riferimento - ma lascia a ogni singolo Paese la scelta se accogliere o meno. Inoltre si assegna alla Commissione la facoltà di fissare una quota minima più alta a seconda delle esigenze dei Paesi direttamente coinvolti dalle ondate migratorie. La bozza si inserisce dunque nel quadro della cosiddetta "solidarietà flessibile", il sistema Ue contenuto anche nella proposta originaria della Commissione e che lascia ai singoli Paesi la libertà se accogliere migranti o contribuire finanziariamente ad aiutare gli Stati nei quali arrivano i richiedenti asilo.

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Se approvata, la proposta cambierebbe l’attuale sistema ai sensi del quale un migrante può fare domanda d’asilo solo al primo Paese in cui mette piede, mentre può essere respinto se varca un altro confine Ue. Una legislazione che ha creato confusione negli ultimi anni nei quali la pressione migratoria verso i Paesi del Sud Europa e i movimenti secondari verso gli altri Stati hanno portato a un rimpallo di accuse tra i governi nazionali e al caos sulla gestione europea dei flussi migratori.

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