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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Migranti, nuove regole Ue per i richiedenti asilo. Pd e Fi applaudono, M5s e Lega: "Italia condannata"

Il Parlamento europeo vuole accelerare sulla riforma del diritto d'asilo. Nodo centrale il superamento del principio secondo cui la richiesta va fatta nel Paese di primo ingresso. Tajani: “La nostra proposta risponde alle preoccupazioni dei cittadini”. Ma Carroccio e 5 Stelle attaccano

Il Parlamento europeo si appresta ad approvare la nuova proposta di modifica di Dublino III, il regolamento che gestisce il diritto di asilo nell'Unione europea. Punto centrale del testo che sarà approvato domani in Commissione Libertà civili per poi passare all'esame della Plenaria, è il superamento del principio secondo cui la domanda di asilo fa fatta sempre nello Stato di primo ingresso in Europa del migrante.

Cosa prevedono le nuove norme

Al suo posto si propone un meccanismo che implica che se nessuno dei criteri di responsabilità (quali ad esempio ricongiungimento familiare, minori, soggiorno precedente, titoli accademici ed altri), risulti applicabile, il richiedente sarà trasferito in un altro Stato attraverso un meccanismo di ricollocamento centralizzato a cui partecipano tutti i Paesi membri, che non possono chiamarsene fuori se non al costo di subire conseguenze sui fondi strutturali. Il meccanismo fornirebbe anche al richiedente un minimo margine di scelta tra quattro stati membri tra quelli con il minor numero di richiedenti rispetto alla loro quota. Oltre alla cancellazione del criterio del primo paese d’ingresso, il testo prevede altre innovazioni rispetto all’attuale sistema, come una nuova procedura accelerata di ricongiungimento familiare, per cui basteranno sufficienti indicazioni di avere un familiare in un altro stato membro per essere ricollocato subito lì. Inoltre nel testo sono state rafforzate le garanzie procedurali e gli obblighi di informativa per i richiedenti e, in particolare, le salvaguardie per i minori non accompagnati, tra cui la rapida nomina di un tutore. 

Le reazioni

Il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha assicurato che rivendicherà “davanti al Consiglio europeo il lavoro dell'Aula e chiederò di fare in fretta" nella riforma di Dublino, sottolineando che il testo messo a punto dagli eurodeputati "va nella giusta direzione e risponde alle preoccupazioni dei cittadini".

Stop ai “falsi rifugiati”, nuovi e stringenti controlli di sicurezza, "procedure accelerate di rimpatrio, per i migranti con un profilo potenzialmente pericoloso sono solo alcune delle misure che abbiamo fortemente voluto nel nuovo regolamento che modifica l'inadeguato Dublino”, ha rivendicato Alessandra Mussolini, relatrice del testo per il Ppe, secondo cui il Parlamento si appresta ad approvare “un testo coraggioso, ed è pronto ad avviare il negoziato con il Consiglio”.

“Questo voto è l’occasione per dare una svolta per distribuire in modo equo le responsabilità dell’accoglienza tra tutti gli stati membri dell’Ue. Non si potrà più rimandare in Italia un richiedente solo per il fatto di esservi arrivato e non si potranno più tenere minori per mesi in attesa di ricongiungimenti familiari”, ha sostenuto la eurodeputata di Possibile Elly Schlein, relatrice per il gruppo dei Socialisti e Democratici della riforma. Per Schlein “la cancellazione del criterio del primo paese d’ingresso è la maggiore conquista perché finalmente si supera l’ipocrisia del sistema attuale, che addossa la maggior parte delle responsabilità dell’accoglienza sui Paesi di frontiera dell’Unione come l’Italia”.

Ma Lega e Mvimento 5 Stelle non la pensano in questo modo. La nuova proposta di modifica del Regolamento di Dublino III “porta a risultati insufficienti” e “il principio del primo approdo esce dalla porta e rientra dalla finestra”, attacca l'europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana, secondo cui “il carico delle richieste d'asilo continuerà infatti ad essere appannaggio proprio dei Paesi di primo arrivo”. Le richieste d’asilo, dice Fontana, “devono avvenire direttamente nei Paesi terzi” e per “le persone alle quali viene riconosciuto lo status di rifugiato devono essere creati corridoi umanitari” mentre si deve evitare “che arrivino in Europa centinaia di migliaia di clandestini che non verranno mai rimpatriati”.

“Tutti i migranti economici resteranno dove arrivano, cioè in Italia, per colpa del voto di PD e Forza Italia”, accusa la 5 Stelle Laura Ferrara, secondo cui quella proposta dal Parlamento “è in realtà una contro-riforma che condannerà ulteriormente l’Italia”. “Il meccanismo di ricollocamento non sarà affatto automatico: scatterà solo dopo le macchinose procedure filtro sulla sicurezza e sull’ammissibilità della domanda. Un richiedente asilo potrà essere trasferito in un altro Paese dopo molti mesi dal suo arrivo e nel frattempo sarà sempre l’Italia a farsene carico”, e “migranti economici e soggetti potenzialmente pericolosi, dunque, resteranno nel primo Paese di ingresso”, ha affermato Ferrara.

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