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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Migranti, Germania: “Non lasciamo soli i Paesi Ue di confine”. Ma rimpatria in Italia i ‘dublinanti’

Berlino mette fine alla ‘tregua’ e rispedisce indietro i richiedenti asilo passati per la penisola e che hanno già fatto domanda di protezione internazionale

Come ministro delle Finanze della Germania negli anni difficili della crisi del debito greco si era guadagnato la fama di falco dell’austerità, certamente poco sensibile alle difficoltà economiche del Sud Europa. Eppure, a sentirlo questa mattina parlare del tema migranti, Wolfgang Schauble sembrava una colomba solidale e disponibile a venire incontro alle esigenze altrui. “La pandemia non ha fatto che esacerbare le condizioni pessime delle persone che cercano di raggiungere l’Europa”, ha detto l’attuale presidente del Bundestag, il parlamento federale tedesco. Intervenendo in collegamento con l’Eurocamera durante la Conferenza interparlamentare sulla migrazione e l’asilo, il tedesco ha aggiunto: “Non lasciamo da soli i Paesi che si affacciano alle frontiere esterne dell’Unione europea”. 

Il controverso Patto Ue

Tuttavia, il messaggio di solidarietà nei confronti dei Sud Europa per Schauble si traduce nella necessità “impellente” di “adottare il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo” proposto dalla Commissione europea e poco gradito dagli Stati mediterranei (compresa l’Italia). Le nuove regole, ha proseguito l’ex ministro, serviranno “a dotarci di standard unici con procedure di riconoscimento transfrontaliere reciproche”. Gli arrivi in aumento pongono l’Europa “di fronte a un dilemma”. “Da una parte - è la riflessione di Schauble - la sofferenza e la morte di migliaia di persone di fronte alle quali non possiamo chiudere gli occhi e dall’altra la nostra responsabilità come comunità”. “Ogni vita umana persa è sinonimo di perdita di fiducia e credibilità per l’Unione europea”, ha concluso il  politico tedesco. Parole che potrebbero far sperare in una svolta solidaristica di Berlino, che ha contribuito a frenare i progetti di redistribuzione automatica tra i Paesi Ue dei migranti sbarcati sulle coste del Sud Europa. 

Finita la tregua

Tuttavia, la cronaca degli ultimi giorni mette in evidenza una realtà diversa. La Germania ha infatti ripreso a respingere in Italia i cosiddetti ‘dublinanti’, ovvero i migranti che hanno fatto domanda d’asilo nel Belpaese per poi decidere di spostarsi. Molti di loro hanno fatto richiesta di protezione internazionale in Italia perché si tratta del primo Paese Ue d’arrivo, specialmente per chi giunge in Europa con i barconi che salpano dalla Libia, magari senza sapere che tale atto avrebbe poi precluso loro il trasferimento in altri Stati. Ma il Regolamento di Dublino, ancora oggi in vigore anche se più volte dichiarato obsoleto, impedisce a chi ha già fatto domanda d’asilo in un Paese di spostarsi in un altro. Una regola che prescinde dai legami affettivi e va a colpire anche persone che vivono da anni in Germania. Come riportato ieri su La Repubblica dalla corrispondente Tonia Mastrobuoni, la pandemia aveva fermato gli arrivi ‘secondari’ dall’Italia e anche Berlino aveva stabilito una ‘tregua’ nei rimpatri verso il Belpaese. Una tregua ormai finita. 

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