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Venerdì, 29 Marzo 2024
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“Più migranti accogli, più fondi Ue avrai”. L'idea di Merkel piace all'Italia

La cancelliera a Bruxelles propone di legare le risorse della politica di coesione all'accoglienza. Un messaggio diretto a paesi come Polonia e Ungheria. Tajani: “La regola della solidarietà gli Stati europei dell'Ovest la rispettano e ora aspettiamo solidarietà da quelli dell'Est"

E' arrivata al Vertice di Bruxelles, scortata dal presidente francese Emmanuel Macron e dal premier Paolo Gentiloni, con una proposta che ha diviso non poco il tavolo dei leader Ue: collegare la ripartizione dei fondi europei tra gli Stati membri alle politiche d'accoglienza dei migranti. In altre parole, meno accogli, meno risorse avrai. E viceversa. E' questa la mossa della cancelliera tedesca Angela Merkel per rompere la resistenza di paesi come Polonia e Ungheria, tra i maggiori beneficiari dei fondi Ue, ma i più ostili ad aprire le loro porte ai rifugiati. In barba agli accordi sottoscritti più di due anni fa. 

Il muro di Visegrad

Varsavia e Budapest, infatti, si sono coalizzate da tempo con Repubblica Ceca e Slovacchia (il cosiddetto gruppo dei paesi di Visegrad) per fermare qualsiasi decisione politica di Bruxelles che porti a una maggiore condivisione del peso dei rifugiati e dei migranti. Era stata per prima l'Italia a chiedere che si facesse “leva” sui fondi Ue per infrangere questo muro. 

Un terzo dei fondi Ue a Polonia, Ungheria, Slovacchia e Repubblica ceca

Già, perché se si guarda ai fondi strutturali e della politica di coesione, i quattro paesi di Visegrad ricevono quasi un terzo dell'intero finanziamento. Dei 351 miliardi stanziati per il periodo 2014-2020, la Polonia ne riceve 63,5, l'Ungheria 16,7, la Repubblica ceca 18 e la Slovacchia 11,4. L'Italia e la Grecia, che finora si sono fatte carico del maggior numero di arrivi di migranti, ricevono rispettivamente 21,6 e 12 miliardi. 

La proposta di Merkel

La proposta della cancelliera è di rivedere le modalità di calcolo di assegnazione di queste risorse, introducendo una serie di condizionalità: la solidarietà sui migranti, per l'appunto, ma anche il rispetto dello Stato di diritto (ancora una volta il messaggio è a Polonia e Ungheria) e degli impegni sulle riforme economiche. 

Tajani d'accordo

Su quest'ultimo punto, le reazioni in Italia sono state piuttosto fredde. Ma sul legame tra fondi Ue e immigrazione, le reazioni sono state positive. A partire dal presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani: “Penso sia una buona idea – ha detto - Bisogna rispettare le regole del Trattato, non si può dire che queste vanno bene quando le cose vanno bene per il proprio paese e che vanno male quando non è conveniente. Ciò accade per esempio in relazione ai rifugiati in Grecia e Italia: la regola della solidarietà gli Stati Ue dell'Ovest la rispettano. E ora aspettiamo solidarietà dai paesi dell'Est", ha concluso Tajani. 

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