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Venerdì, 19 Aprile 2024
Le dichiarazioni

Meloni al Vertice Ue: "Sui migranti mi aspetto passi in avanti"

La presidente del Consiglio si è detta "soddisfatta" della bozza di conclusioni del Summit, ma sul dossier si attendono poche novità

Sulla questione dei migranti "mi aspetto passi in avanti". Lo ha dichiarato Giorgia Meloni al suo arrivo al Vertice Ue di Bruxelles. Il presidente del Consiglio italiano è stato tra i primi a percorrere il tappeto rosso di Palazzo Europa, dove oggi e domani si tiene il Summit dei capi di Stato e di governo del blocco. "Possiamo confermare il fatto che il tema dell'immigrazione oggi è considerato centrale, una cosa se vogliamo impensabile sino a qualche mese fa", ha rivendicato Meloni, che si è detta "soddisfatta della bozza di conclusioni", che chiede alla Commissione "di procedere spedita e rimanda su uno stato di verifica di queste misure al prossimo Consiglio europeo" di giugno. In realtà il tema dei migranti sarà affrontato in maniera solo marginale nella riunione di oggi. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, informerà i leader sui passi in avanti verso le nuove regole comuni sulla gestione europea dei flussi e il premier svedese Ulf Kristersson, presidente di turno del Consiglio Ue, farà con un intervento sui dossier in discussione. Ma l'Italia ha insistito affinché nelle conclusioni ci fosse comunque un riferimento ai flussi, per ribadire che la questione resta sempre centrale.

Altro tema non in agenda, ma che verrà affrontato seppur in maniera marginale, è quello dello stop dal 2035 alle auto che producono emissioni. A Bruxelles procedono spedite le trattative per trovare un compromesso che permetta una deroga per gli eFuel, come chiesto per la Germania, e l'Italia sta provando a ottenere una simile deroga anche per i biocarburanti, ma è difficile che ci riuscirà. Per discutere del dossier è stato programmato un bilaterale tra il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e von der Leyen, sul tema delle zero emissioni entro il 2030. "Incontri come questo avvengono continuamente, è normale", ha tagliato corto Meloni. In merito alla proposta della Commissione, "fermo restando il fine che anche l’Italia condivide, pensiamo che l’Unione non debba stabilire anche le tecnologie per raggiungerlo” ha aggiunto, sostenendo, in riferimento ai biocarburanti, che "ci sono tecnologie su cui l'Italia, e quindi l’Europa, è all’avanguardia e non sarebbe buon senso affidarsi ad altre su cui siamo più deboli di Paesi esterni all'Unione". La speranza è che "possa passare anche il progetto che riguarda i biocarburanti", ha concluso il presidente. 

Sul Patto di stabilità e crescita, l'accordo sul controllo delle politiche di bilancio, il presidente del Consiglio italiano ha denunciato quelli che ritiene essere gli errori nella gestione fatta in passato sulla governance europea. "L'Ue deve prestare più attenzione alla crescita invece che concentrasi solo sulla stabilità", ha detto. A questo riguardo il nostro Paese chiede più flessibilità nel conteggio della spesa pubblica, e più tempo per il percorso di rientro del debito pubblico. "Oggi a noi sono chiesti importanti investimenti per la transizione ecologica, digitale, per le catene di approvvigionamento strategico", e allora "non si può pensare che investimenti necessari a rendere competitivi i nostri sistemi non vengano tenuti in considerazione", nel rapporto tra deficit e Pil, ha sostenuto. 

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