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Sabato, 20 Aprile 2024
Sanità

Negli ospedali italiani i medici più anziani d'Europa

Lo rileva un rapporto dell'Oms: oltre la metà dei dottori in servizio ha più di 55 anni. E abbiamo carenze di infermieri e ostetriche

L'Italia è il Paese europeo con il più alto tasso di medici anziani in Europa, quasi il doppio della media del Continente. E soffre di gravi carenze nel personale sanitario, soprattutto di infermieri e ostetriche. È quanto emerge da un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità condotto in 53 Stati della regione (non solo quelli dell'Unione europea).

Nei nostri ospedali, ben il 56,4% dei dottori ha più di 55 anni, mentre la media europea è del 30,1%. Un medico su 5, poi, ha più di 65 anni. Una situazione che non ha eguali nel resto della regione, anche se il problema dell'invecchiamento del personale sanitario riguarda buona parte dei Paesi analizzati dall'Oms, in particolare Germania e Francia, dove la quota di medici over55 è intorno al 45%. 

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Si trattava di un problema serio già prima della pandemia di Covid-19, ma il grave burnout e i fattori demografici hanno peggiorato le cose, avverte l'Oms. Sostituire adeguatamente medici e infermieri "sarà una sfida significativa per i governi e le autorità sanitarie nel prossimo futuro. I Paesi devono muoversi rapidamente e strategicamente per formare, reclutare e mantenere la prossima generazione di professionisti sanitari", ha affermato il direttore regionale dell'Oms per l'Europa Hans Kluge. Servono "approcci innovativi e flessibili, come l'accoglienza di professionisti formati in altri Paesi senza protocolli inutilmente ingombranti e tutelando la qualità", ha aggiunto.

Sotto questo punto di vista, l'Italia è poco "accogliente": appena lo 0,5% del corpo medico viene dall'estero, mentre la percentuale sale al 5,3% tra le infermiere. In realtà, però, i dati dell'Oms mostrano che il problema per il nostro Paese è il mancato ricambio del personale con i professionisti formati in casa: in Italia, infatti, ci sono 40 medici ogni 10mila abitanti, una quota sopra la media europea (37). Ma siamo anche sopra la media per quanto riguarda il numero di dottori neolaureati rispetto alla popolazione. In altre parole, non c'è una carenza di medici, ma di posti per i giovani dottori. I quali sono costretti a emigrare per lavorare. 

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Le carenze di organico, invece, riguardano infermieri e ostetriche, le cui quote sulla popolazione sono in entrambi i casi inferiori alle medie europee. In Italia, per esempio, ci sono circa 60 infermieri ogni 10mila abitanti contro una media europea di 80. E siamo carenti anche dal punto di vista della formazione: appena 18 infermieri ogni 100mila abitanti si sono laureati nel 2020, contro i 36 e passa nel resto d'Europa. "Carenza di personale, reclutamento e formazione insufficienti, migrazione di lavoratori qualificati, condizioni di lavoro poco attraenti e scarso accesso a opportunità di sviluppo professionale continuo stanno danneggiando i sistemi sanitari", ha avvertito Kluge. Parole che fotografano in pieno la situazione della sanità italiana.

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