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Venerdì, 19 Aprile 2024
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“Per Salvini e Le Pen vedo strade diverse. Un centrodestra moderno per governare l'Ue e l'Italia”

Intervista all'eurodeputato di FdI Stefano Maullu: “Forza Italia rappresenta il passato, alleanza tra conservatori e popolari per cambiare l'Europa”  

Stefano Maullu, lei ha lasciato Forza Italia e il Partito popolare europeo per aderire a Fratelli d'Italia e al gruppo dei conservatori dell'Ecr. Diversi opinionisti sostengono che al prossimo Parlamento europeo ci sarà un rimescolamento delle alleanze che potrebbe portare a una “fusione” tra l'Ecr e l'Enf di Lega e Marine Le Pen, soprattutto dopo l'incontro tra Salvini e il leader del PiS polacco Kazcynski. Lei che ne pensa?

Io non credo che l'Ecr possa unirsi all'Enf. Il nostro è un gruppo forte e numeroso, con una storia e dei legami internazionali consolidati. C'è una forte componente polacca, c'è Fratelli d'Italia e si sono forze in crescita come i Democratici svedesi. Certo, con la Brexit andrà via la delegazioni britannica, ma questo non vuole dire che l'Ecr si scioglierà. Anzi, credo che riusciremo ad attrarre altri alleati e diventare una delle principali forze del prossimo Parlamento europeo. 

Pare pero' che Salvini stia lavorando a creare un unico gruppo...

Se la Lega intende aderire all'Ecr è la benvenuta. Ma altre strade non ne vedo, perché noi miriamo a creare un gruppo capace di cambiare l'Europa dall'interno, proponendosi come forza di governo.

Insomma, Salvini dovrebbe “tradire” il Rassemblement national di Marine Le Pen

Ripeto, l'Europa si cambia dall'interno. E Salvini e Le Pen si trovano in situazioni diverse. Io credo che si possa costruire un grande centrodestra, ammodernato, in Europa con una forza motrice Ecr-Ppe. Una forza che sarebbe di buon auspicio in Italia, perché costituirebbe un modello da applicare anche da noi: un centrodestra moderno, di governo, con FdI centrale e la Lega prima forza.

E il suo ex partito, Forza Italia?  

Mi sembra un partito legato a una dimensione europea non più attuale, che a Bruxelles è rappresentato da un Tajani (presidente del Parlamento Ue, ndr) che rappresenta lo status quo, il passato.

Eppure un'alleanza di governo in Europa con il Ppe passa anche da uomini come Manfred Weber, che di recente ha parlato di una riproposizione della grande coalizione con socialisti e liberali.

Quelle di Weber sono parole di un candidato alla presidenza della Commissione europea che sta cercando di tenersi tutte le porte aperte. Ma bisogna attendere i risultati delle elezioni di maggio. Solo dopo, potremmo tirare le somme. 

Restando in tema di alleanze europee, cosa ne pensa delle mosse dei 5 stelle in Europa per formare un nuovo gruppo?

Penso che abbiano un approccio tragicomico, come quando Di Maio e Di Battista hanno organizzato il viaggio mediatico in auto verso Strasburgo per poi essere fermati alla frontiera con la Svizzera perché non avevano la vignetta. Credo che i loro tentativi di formare un nuovo gruppo non avranno molto successo. 

Insomma, M5s verso il fallimento e la Lega forza di governo. Pensa per caso che il voto europeo possa avere delle ripercussioni sull'esecutivo Conte?

Questo governo farà di tutto per andare avanti. Ma la Lega prima o poi dovrà scegliere se continuare su questa strada o aprire una nuova stagione in cui al centro vi siano le vere grandi questioni del Paese, dalle infrastrutture alla riduzione delle tasse. Anche perché alla lunga la litania sui migranti stancherà e gli italiani vorranno vedere passi avanti concreti. 

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