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Venerdì, 19 Aprile 2024
Pnrr

Il Paese dove tutti lavorano e che rifiuta gli aiuti dell'Europa

Il Lussemburgo chiede a Bruxelles di non erogare una parte dei fondi di ripresa destinati alla formazione delle persone rimaste senza lavoro

La Commissione europea ha dato il via libera alla revisione del Pnrr lussemburghese. Ma a differenza delle modifiche richieste dall'Italia, mirate principalmente ad allungare i tempi di realizzazione degli obiettivi o ad avere più fondi da Bruxelles, il governo del Lussemburgo ha chiesto ed ottenuto la riduzione dei fondi che gli spettavano. La riduzione ammonta a poco più di 10 milioni di euro e farà scendere l'importo massimo di sussidi destinati al Granducato dagli originari 93,4 milioni di euro a 82,7 milioni di euro.

Dato il suo contributo finanziario ridotto, il Lussemburgo ha proposto di eliminare dal suo Pnrr un programma di formazione sulle competenze digitali destinato ai lavoratori disoccupati o beneficiari di cassa integrazione. Le autorità del Paese Ue hanno ottenuto la riduzione dei finanziamenti Ue spiegando a Bruxelles che il piano di formazione "non soddisfaceva le aspettative iniziali in termini di domanda". Ciò è spiegato - si legge in una nota della Commissione - principalmente da un rimbalzo più forte del previsto dell'economia lussemburghese nella primavera del 2021, con un gran numero di beneficiari del programma che sono tornati a lavoro con contratti a tempo pieno prima del previsto.

La Commissione ha concluso che il piano continua a contribuire ad affrontare efficacemente le sfide individuate per il Lussemburgo, a sostenere la transizione verde e digitale e a costruire la resilienza economica e sociale. Il Pnrr lussemburghese, inoltre, continua a contenere importanti misure digitali, in particolare per quanto riguarda il miglioramento delle competenze e la riqualificazione. Ad esempio, il programma “FutureSkills” fornisce competenze trasversali, digitali e manageriali alle persone in cerca di lavoro, mentre la riforma “Skillsdësch” mira a progettare programmi di formazione professionale che aiutino i lavoratori e le persone in cerca di lavoro a migliorare le loro capacità di trovare un impiego durante le transizioni ecologica e digitale.

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La palla passa ora al Consiglio Ue che avrà a disposizione quattro settimane per confermare il via libera alle riduzione dei fondi. 

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