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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Macron non si fida di Biden: "Difesa europea sia autonoma dagli Usa”. E critica la ministra tedesca

Il capo dell'Eliseo esprime il suo "profondo disaccordo" con Kramp Karrenbauer secondo cui il ruolo degli americani nella sicurezza sarebbe "insostituibile". Berlino spera che la nuova amministrazione ritiri il progetto di Trump di spostare alcune basi militari dalla Germania alla Polonia

“L’Europa, sovrana della propria difesa, combatta unita per i suoi valori contro le barbarie”. L'appello del presidente francese Emmanuel Macron arriva nel quadro ancora incerto dei rapporti tra Usa e Ue messi a repentaglio durante la presidenza di Donald Trump e che potrebbero ripartire con intensità dopo l'insediamento del presidente eletto Joe Biden. Ma il condizionale è d’obbligo dal momento che lo stesso capo dell’Eliseo rivendica velleità di maggiore autonomia dal gigante a stelle e strisce. Macron ha infatti criticato le posizioni filo-americane della ministra della Difesa tedesca Annegret Kramp-Karrenbauer, secondo la quale l’Ue è meglio che “dica fine alle illusioni di autonomia strategica europea”.

Il dibattito franco-tedesco

Le parole scelte dalla ministra tedesca non sono per niente casuali. L'autonomia strategica è un concetto sostenuto da Macron, che vorrebbe vedere l'Ue diventare più potente sulla scena mondiale e in grado di operare in modo indipendente dagli Usa in tanti ambiti, dalle operazioni militari alla politica industriale. In un'intervista con la testata le Grand Continent, Macron ha detto di essere “profondamente” in disaccordo con Kramp Karrenbauer, secondo la quale “gli europei non saranno in grado di sostituire il ruolo cruciale dell'America nel garantire sicurezza”.

La difesa Ue in mano agli Usa

Per il presidente francese il futuro di subalternità europea agli Usa è “un fraintendimento storico”. Gli Stati Uniti, ha spiegato Macron “sono nostri alleati, ma noi abbiamo una preferenza per l'uguaglianza che negli Usa non c’è”. Andando su temi più concreti, il capo dell’Eliseo sostiene la necessità che l’Ue si impegni di più, anche in termini di politiche per la difesa comune, per diventare finalmente “autonoma” dagli Usa. Un tema, quello posto da Macron, che si scontra però con la spesa militare dei Paesi Ue che fanno parte della Nato e che si trova ben al di sotto dell’obiettivo del 2% che si sono posti gli alleati per sostenere le politiche di difesa comune.

Trump aveva iniziato a chiedere maggiori investimenti militari Paesi Ue durante la campagna elettorale del 2016, per poi insistere da presidente al fine di convincere gli altri Paesi della Nato ad onorare l’impegno. Nessuno dei principali Stati Ue rispetta l’obiettivo del 2%, mentre Washington contribuisce con oltre il 4% della sua ricchezza a garantire la sicurezza anche dei Paesi europei, soprattutto quelli dell’Europa orientale, pericolosamente vicini alla Russia di Vladimir Putin

Il ritiro dalla Germania voluto da Trump

In questo contesto si inseriscono le ultime tensioni tra Usa e Germania sotto l’uscente presidenza Trump. Il presidente Usa vuole infatti ridurre le truppe americane in Germania di 12mila soldati, da spostare in parte in Belgio e in parte in Italia, mentre una quota consistente delle truppe farebbe ritorno negli Usa. La mossa sarebbe finalizzata a mettere in imbarazzo il Governo di Berlino con il quale la presidenza Trump ha avuto un rapporto per niente idilliaco. Questo spiegherebbe anche le dichiarazioni filo-americane della ministra della Difesa, evidentemente interessata a mantenere i soldati Usa in Germania. La partita riguarda anche gli interessi economici. La sola base di Ramstein in Renania-Palatinato, per esempio, genererebbe 1,7 miliardi di euro all'anno in salari, stipendi, affitti e ordini per l'economia locale. Soldi che Trump, portando al termine il parziale rientro dei soldati, può vantare di aver riportato in patria.

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