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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Macron ci ripensa: sì al gasdotto russo-tedesco

C'è l'accordo tra Germania e Francia sul Nord Stream 2, Parigi riconosce a Berlino il ruolo principale nel negoziato

L'asse franco-tedesco regge, Emmanuel Macron ha deciso di non opporsi più alla realizzazione del Nord Stream 2, ossia il raddoppio della linea che dalla Russia porta il gas direttamente in Germania. Parigi e Berlino hanno raggiunto un compromesso che consente al governo di Angela Merkel di mantenere il ruolo di negoziatore principale con la Russia per il gasdotto. Lo si evince dalla bozza di accordo visionata dall'agenzia di stampa France Presse. Parigi aveva detto che avrebbe sostenuto una supervisione dei nuovi gasdotti offshore da parte dell'Unione europea, una mossa che avrebbe fatto saltare i negoziati tra la Germania e la Russia. Ma ora i due paesi hanno concordato che il ruolo sarà ricoperto "dal territorio e mare territoriale dello stato membro in cui si trova il primo punto d'interconnessione". In questo caso la Germania. I lavori di costruzione del gasdotto che porta il gas russo attraverso il mar Baltico fino al punto d'arrivo di Griefswald sono già iniziati.

La bozza rimpiazza la vecchia formulazione che le regole Ue sulle importazioni di gas verranno applicate dal "territorio degli Stati membri" e/o dal "mare territoriale degli Stati membri". La bozza di accordo è stata sottoposta a una riunione di ambasciatori Ue che discutono una revisione delle regole di mercato per i 28, hanno spiegato i diplomatici. Nord Stream 2 si confronta con l'opposizione di diversi paesi dell'Europa centrale e orientale e degli Stati uniti, perché accresce la dipendenza energetica europea nei confronti della Russia, e dell'Ucraina che si vede bypassata. Nella bozza di compromesso si legge: "Noi consideriamo la direttiva (sul mercato del gas) in questo spirito indispensabile per una fruttuosa discussione sul futuro transito del gas futuro attraverso l'Ucraina". E un diplomatico francese ha detto ieri che Parigi "non è a favore né contro Nord Stream 2". Ma la fonte ha anche detto che la Francia vuole "garanzie per la sicurezza dell'Europa e per la sicurezza e la stabilità dell'Ucraina". La cancelliera tedesca Merkel, dal canto suo, ha insistito finora che il gasdotto è "un progetto puramente economico" che assicurerà forniture di gas più affidabili e convenienti.

Sulla direttiva sul gas la Commissione europea ha detto la sua ribadendo che sul punto non ha cambiato la sua posizione. Lo ha riferito la portavoce dell'esecutivo di Bruxelles, Anca Paduraru. "Come annunciato dal presidente Juncker nel discorso sullo stato dell'Unione del 13 settembre 2017, la Commissione ha proposto un emendamento alla direttiva sul gas l'8 novembre 2017. La proposta intende completare la direttiva esistente, chiarendo il fatto che si applica a tutti i gasdotti sotto giurisdizione dell'Ue, inclusi quelli da e per Paesi terzi”, quindi anche al North Stream 2. Il Parlamento, ha continuato, “ha adottato questa posizione il 21 marzo 2018 e gli Stati membri stanno attualmente discutendo l'approccio comune. Se il Consiglio adotta l'approccio generale, le negoziazioni del trilogo potranno partire la prossima settimana", ha detto. Per quanto riguarda questa materia, "la Commissione non ha cambiato la sua posizione", ha aggiunto in conclusione.

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