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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Benvenuti rifugiati / Regno Unito

Londra apre ai rifugiati ucraini, decine di migliaia di famiglie si offrono per accoglierli

Il sito messo in piedi dal governo va in tilt dopo che 89mila persone aderiscono all'iniziativa. Inizialmente Londra voleva accettare solo chi aveva legami con i britannici

Il programma governativo per alloggiare i rifugiati ucraini nel Regno Unito ha riscosso talmente tanto successo che il sito web ad esso collegato è andato in crash per l’eccesso di offerte. Nel giro di poche ore, quasi 89mila britannici hanno cercato di registrarsi per ospitare i profughi dall’Ucraina nella cornice del nuovo schema normativo varato dal governo di Boris Johnson, che si chiama “Homes for Ukraine” (case per l’Ucraina) e prevede un incentivo di 350 sterline al mese (circa 420 euro) per un minimo di 6 mesi per chi decide di accogliere nella propria casa gli ucraini in fuga dalla guerra.

A quanto pare la voglia di accoglienza era molta, tanto che nelle prime sei ore in cui il sito era online si sono registrate circa 44mila richieste di registrazione, arrivando successivamente ad un picco di quasi 89mila. Secondo il ministro degli Esteri James Cleverly, citato dal Guardian, il ritmo d’iscrizioni al sito ha toccato le 10mila persone all’ora, portando ad una temporanea interruzione del servizio. “Francamente, sono contento che ci siamo mossi rapidamente su questo e ci stiamo muovendo rapidamente per assicurarci di essere in grado di aiutare i rifugiati ucraini”, ha detto Cleverly, aggiungendo di essere orgoglioso del fatto che il sito si sia addirittura bloccato. “So che questa è una cosa strana da dire come ministro del governo, ma sono contento che il sito web si sia bloccato, perché è un riflesso della generosità del popolo britannico”.

Inizialmente Londra era stata bersaglio di critiche perché aveva stabilito che solo gli ucraini che avevano legami familiari nel Regno Unito erano autorizzati a richiedere il visto e quindi a poter essere protetti. Ma ieri, Michael Gove, ministro per il rilancio delle aree economicamente depresse del Paese, ha allargato le maglie dello schema di accoglienza britannico, permettendo a chiunque di accogliere tutti gli ucraini per un minimo di sei mesi e garantendo il supporto finanziario di Londra con l’assegno mensile. L'esponente del governo ha anche annunciato il rilascio di 4mila visti e ha anticipato che ce ne sono altre migliaia in arrivo.  Ora, tutti i rifugiati beneficiari del programma potranno vivere e lavorare nel Paese che li ospita per un massimo di 3 anni, mantenendo l’accesso “pieno e illimitato” a tutti i benefici sociali e supporti statali, nonché al mercato del lavoro e all’assistenza sanitaria.

Alla “corsa all’accoglienza” stanno partecipando anche diverse grandi aziende, come i supermercati Tesco, Marks & Spencer (M&S), Morrisons e Sainsbury’s e la società di reclutamento Robert Walters. Nel complesso, queste ed altre imprese di diversi settori stanno fornendo aiuto in vari modi, comprese le assunzioni di lavoratori ucraini tanto in Regno Unito quanto nelle altre sedi dislocate in Europa.

Ma non sono mancate le critiche dell’opposizione laburista, che ha lamentato il fatto che, per ospitare una famiglia ucraina, i cittadini britannici devono prima “identificarla”. Lisa Nandy, la ministra ombra che affianca Gove, ha dichiarato che non si può “chiedere alle famiglie ucraine che stanno fuggendo da Vladimir Putin, che hanno lasciato le loro case senza niente, di andare su Instagram e farsi pubblicità nella speranza che una famiglia britannica possa notarle”.

Dal canto suo, Cleverly ha rimarcato che le autorità locali otterranno tutto l’aiuto del caso, aggiungendo che il processo di “abbinamento” tra nuclei ospitanti e rifugiati sarà coordinato dalle associazioni di beneficenza e dai gruppi di fede anziché dal governo di Londra, poiché altrimenti sarebbe stato “un processo lento e burocratico”.

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