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Venerdì, 29 Marzo 2024
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La delegazione più numerosa alla Cop26 sul clima? La lobby delle fonti fossili

La denuncia di Global Witness: nessuna nazione o organizzazione ha avuto più rappresentanti dei lobbisti dell'energia inquinante

La Cop26 sui cambiamenti climatici pullula di lobbisti delle fonti energetiche fossili, che contano più rappresentanti di qualunque altro Paese presente alla conferenza. A denunciarlo è Global Witness, ong che lavora sui legami tra lo sfruttamento delle risorse naturali e i conflitti, le povertà, la corruzione e le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. Gli attivisti hanno scoperto che 503 persone legate all’industria dei combustibili fossili sono state accreditate per il vertice sul clima in corso a Glasgow. 

Alla Cop26 stanno partecipando circa 40mila persone. Il Governo che conta sul più alto numero di rappresentanti è quello brasiliano, che si è portato in Scozia ben 479 delegati. Un numero comunque inferiore a quello dei lobbisti dell’energia inquinante che si aggirano tra i tavoli della conferenza. “L'industria dei combustibili fossili ha passato decenni a negare e ritardare un'azione reale sulla crisi climatica, motivo per cui questo è un problema così enorme”, ha affermato Murray Worthy, rappresentante di Global Witness. “La loro influenza è uno dei motivi principali per cui 25 anni di colloqui sul clima delle Nazioni Unite non hanno portato a tagli reali delle emissioni globali”, ha aggiunto l’attivista.

Oltre 100 aziende che lavorano coi combustibili fossili sono direttamente rappresentate alla Cop26 con almeno un delegato. A queste bisogna sommare le squadre di lobbisti provenienti da circa trenta associazioni di categoria. 

Uno dei gruppi più numerosi è l'International Emissions Trading Association (Ieta) che conta su 103 delegati presenti, tra cui tre persone della compagnia petrolifera e del gas British Petroleum. La Ieta, secondo Global Witness “è un'associazione che ha un numero enorme di società di combustibili fossili come membri”. “La sua agenda è guidata dalle società di combustibili fossili e serve i loro interessi”, è l’accusa degli attivisti che vorrebbero vedere i lobbisti fuori dalla Cop26.

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