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Martedì, 23 Aprile 2024
Nuove tensioni

Il leader della sinistra francese: "Taiwan fa parte della Cina". E Pechino lo ringrazia

L'ambasciata cinese si è compiaciuta dell’assist di Jean-Luc Melenchon: “Grazie per il suo costante sostegno alla politica di una sola Cina”

La visita a Taipei della presidente della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi, è “un atto provocatorio” e in ogni caso “c'è una sola Cina” di cui “Taiwan è una componente a pieno titolo”. Le parole a difesa di Pechino - subito lodate dall’ambasciata cinese a Parigi - sono arrivate da Jean-Luc Melenchon, leader del partito di estrema sinistra La France Insoumise nonché terzo classificato alle ultime presidenziali francesi, alle spalle di Emmanuel Macron e di Marine Le Pen. Le urne delle legislative di giugno lo hanno poi incoronato leader dell’intera sinistra d’oltralpe, con la coalizione Nupes, da lui guidata, arrivata seconda dopo quella di Macron. 

“I cinesi risolveranno il problema tra loro, non c'è altro risultato ragionevole possibile”, ha aggiunto Melenchon entrando a gamba tesa sullo scontro internazionale che ha già convinto la Cina a sparare missili intorno all’isola principale di Taiwan, minacciando apertamente un’azione militare che spazzi via l’autoproclamato governo della Repubblica di Cina, il nome ufficiale dello Stato de facto di Taiwan. Melenchon ha anche accusato gli Stati Uniti, senza tanti giri di parole, di voler “aprire un nuovo fronte” con Pechino.

In serata, l'ambasciata cinese in Francia ha ringraziato Melenchon con un tweet “per il suo costante sostegno alla politica di una sola Cina”. Con questa espressione si indica il riconoscimento della sola Repubblica Popolare Cinese, quella di Pechino. Un concetto che, se associato alla negazione della sovranità dei taiwanesi, giustificherebbe l’eventuale azione militare di Pechino per riprendersi il territorio di Taiwan, che non governa dal 1949. 

Cosa succede dopo la visita di Pelosi a Taiwan

Pechino ha lanciato giovedì la più grande manovra militare della sua storia intorno a Taiwan in risposta alla visita a Taipei della presidente della Camera dei rappresentanti Usa, Nancy Pelosi. L’esercito cinese ha lanciato una serie di missili che hanno sorvolato Taiwan prima di cadere, anche questo è un fatto inedito, nella zona economica esclusiva del Giappone. Ventidue caccia cinesi sono poi entrati, per poco tempo, nella zona di difesa aerea di Taiwan. Per Pechino queste manovre sono “una misura necessaria e legittima” dopo la visita di Pelosi.

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