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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Qatargate

"Kaili torturata, isolata al freddo mentre Panzeri trattava": la denuncia degli avvocati

I legali contro la scelta del giudice Claise: "Rinchiusa in una cella con la luce accesa anche di notte. Non si poteva neanche lavare". Confermato il carcere per la politica greca

"Questa è tortura, questo è il Medioevo". Le accuse durissime alla giustizia belga sono arrivate dagli avvocati di Eva Kaili, eurodeputata ed ex vicepresidente del Parlamento europeo in carcere dal 9 dicembre nell'ambito dell'inchiesta sul Qatargate. La 44enne greca, a detta del suo legale Michalis Dimitrakopoulos, "da mercoledì 11 a venerdì 13 gennaio è stata messa in isolamento su ordine del giudice istruttore, Michel Claise". Una decisione che, ha raccontato l'avvocato, è stata l'inizio di un incubo per la sua assistita.

Al freddo con la luce accesa

"Per sedici ore è stata richiusa in una cella di polizia, esterna alla prigione, e al freddo. Le è stata negata una seconda coperta", ha riferito il legale. "La luce era sempre accesa e non ha potuto dormire. Questa è tortura", ha aggiunto prima di rivelare un dettaglio scioccante. Kaili, durante le ore trascorse in isolamento, "aveva il ciclo mestruale con perdite di sangue abbondanti e non si è potuta lavare". La donna "è una accusata, ma c'è sempre la presunzione di innocenza. Siamo in Europa, questi atti violano la Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Questo è il Medioevo". 

Niente contatti con la bambina

Le nuove accuse sulle condizioni carcerarie dell'ex vicepresidente dell'Europarlamento si aggiungono a quanto già si sapeva sul rapporto con sua figlia di ventitré mesi. Kaili l'ha vista solo due volte in sei settimane, l'ultima delle quali a inizio gennaio. Proprio in quest'occasione alcune testate pubblicarono le immagini della piccola all'ingresso del carcere di Haren, nella periferia di Bruxelles. Il Garante per la privacy italiano parlò di "una grave lesione della riservatezza del minore" rappresentata dal video "privo di un qualsiasi interesse pubblico rispetto alla vicenda dell’eurodeputata" e chiese la rimozione delle immagini dai siti delle testate italiane e dai social media.

"Isolata mentre Panzeri trattava"

Alle parole dell'avvocato Dimitrakopoulos, arrivate al termine dell'udienza di convalida della carcerazione di Kaili, sono seguite quelle di André Risopoulos, l'altro legale dell'eurodeputata. A detta di quest'ultimo la messa in isolamento di Kaili, "una procedura estremamente rara che viene utilizzata per crimini di natura mafiosa dove occorre davvero tagliare i contatti con le altre persone", sarebbe stata decisa dal giudice Claise, "perché in quei momenti si stava negoziando l'accordo di pentimento di Antonio Panzeri". L'ex europarlamentare italiano, arrestato anche lui il mese scorso nell'ambito dell'inchiesta sulla corruzione al Parlamento europeo, ha firmato un 'memorandum' di collaborazione con i magistrati belgi ai sensi del quale risulta ora un pentito a tutti gli effetti.

L'accordo del pentito

Panzeri da una parte si è impegnato a fornire alla magistratura belga tutte le informazioni e gli elementi utili per l'indagine che, subito dopo il suo pentimento, si è estesa a Monica Rossana Bellini, la commercialista del politico italiano, arrestata a Milano in forza di un mandato europeo. Ma l'ex eurodeputato ha anche ottenuto - a detta dei suoi legali - un consistente sconto di pena che dovrebbe limitarsi ai cinque anni di detenzione, uno solo dei quali Panzeri dovrebbe trascorrere in carcere o ai domiciliari col braccialetto elettronico. 

Qatargate, Panzeri si pente e incassa lo sconto di pena: "Un anno di carcere"

Di qui la tesi della difesa di Kaili: mentre Panzeri trattava coi giudici belgi, la loro assistita sarebbe stata isolata per evitare che lei si potesse mettere in contatto col mondo esterno. Nonostante la gravità delle accuse rivolte dai difensori di Kaili alla Procura federale belga, i legali non hanno ancora denunciato formalmente i presunti maltrattamenti sulla parlamentare europea. 

L'amore con Giorgi al centro dell'inchiesta

"Prima di prendere ogni iniziativa per denunciare il trattamento disumano, degradante e ingiustificato voglio davvero sapere quello che è successo", ha spiegato l'avvocato Risopoulos di fronte alle telecamere. "Lo sapremo. Il fascicolo diventerà accessibile. Per il momento agisco come se ciascun operatore della giustizia avesse agito nel quadro della legalità e della lealtà", ha aggiunto. In serata la Camera di consiglio ha confermato per un altro mese il carcere per Kaili, arrestata in flagranza di reato per aver tentato di occultare ingenti quantità di denaro dopo l'arresto del suo compagno, l'ex assistente di Panzeri Francesco Giorgi. "È suo marito e lei lo ama. È il padre di sua figlia. Ma questo tema per noi è una trappola", hanno detto gli avvocati, "perché entriamo in un argomento che è il cuore del fascicolo". La relazione tra Kaili e Giorgi, unita alla rete di conoscenze che Panzeri avrebbe sfruttato per influenzare le scelte dei parlamentari europei, è al centro dell'architettura accusatoria che la Procura vuole ampliare a tutti i soggetti coinvolti nell'organizzazione.

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