rotate-mobile
Mercoledì, 24 Aprile 2024
Attualità

Johnson insiste sul tunnel tra Scozia e Irlanda del Nord, il deputato: "Basta con gli allucinogeni"

Il premier vorrebbe costruire una galleria sotto il mare sull'esempio di quella della Manica, ma si levano voci contrarie nel suo stesso partito per quello che viene visto come un tentativo di distrarre l'attenzione rispetto ai problemi che stanno nascendo a causa della Brexit

Boris Johnson tira dritto con la sua idea di unire, anche fisicamente, l'Irlanda del Nord alla Scozia. Il premier britannico sarebbe intenzionato a costruire un tunnel come quello della Manica per collegare le due nazioni del Regno Unito. L'idea era stata lanciata nel marzo del 2020 in alternativa a un altro progetto, quello di costruire un ponte, poi soprannominato il “Boris Bridge” (il “ponte di Boris”), che era stato ritenuto impossibile da mettere in pratica. E a distanza di un anno il tunnel sta ricevendo più critiche che sostegno.

L'ironia del deputato Tory

L'ultimo attacco è arrivato da un deputato dello stesso partito del premier, Simon Hoare, che presiede la commissione per gli affari dell'Irlanda del Nord di Westminster. "I treni potrebbero essere trainati da un branco di unicorni supervisionato da dei severi dodo", ha twittato il Tory. Con un riferimento alle creature fantastiche delle avventure del dottor Dolittle, il protagonsta dei romanzi del britannico Hugh Lofting, Il parlamentare ha aggiunto che il Pushmi-Pullyu, creatura metà gazzella e metà unicorno con una testa in entrambe le estremità del corpo, “dovrebbe essere il capo delle guardie". Per Hoare l'idea, che è tornata in voga, sarebbe solo un modo per distrarre dai problemi che sono nati in Irlanda a causa della Brexit. "Concentriamoci sul funzionamento dell'accordo e togliamo di mezzo gli allucinogeni", ha tagliato corto il politico con un'ulteriore stoccata. Secondo le previsioni del governo se dovesse ricevere il via l'ibera l'opera potrebbe essere pronta per il 2030, ma i costi non son ancora chiari, si parla di 20 miliardi di sterline.

Irlandesi contrari

Ma i primi a essere contrari sembrano essere proprio i diretti interessati, scozzesi e irlandesi. "È ora che il primo ministro si renda conto di questa realtà, cioè che le persone qui semplicemente non vogliono un ponte Boris, una tunnel Boris, e francamente un Boris qualsiasi cosa", ha dichiarato Nichola Mallon, ministro delle infrastrutture dell'Irlanda del Nord, secondo cui i cittadini vogliono "posti di lavoro, opportunità, stabilità e un futuro migliore". Aodhán Connolly, direttore del Northern Ireland Retail Consortium, associazione che tutela l'interesse dei rivenditori di merci della nazione, ha ricordato che ci sono voluti 30 anni per costruire il tunnel sotto la Manica, anche se non c'era una discarica di munizioni risalente al dopoguerra che bloccava il tragitto, discarica che invece c'è nel mare tra Scozia e Irlanda. Nel Canale del Nord c'è una fossa oceanica profonda 300 metri, la Beaufort's Dyke, in cui sono state gettate mine e munizioni dagli anni Venti agli anni Settanta del secolo scorso, e si teme anche che una parte di questi armamenti potrebbero essere finite in altre parti del canale, mettendo in pericolo l'opera. Connoly, in un tweet che poi ha dato il via all'ironia di Hoare, ha anche sottolineato che qualsiasi tunnel verso l'Irlanda del Nord non avrebbe evitato i controlli alle frontiere dovuti alla Brext, che al momento sono il vero problema da risolvere.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Johnson insiste sul tunnel tra Scozia e Irlanda del Nord, il deputato: "Basta con gli allucinogeni"

Today è in caricamento