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Martedì, 19 Marzo 2024
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L'Irlanda svela l'orrore degli istituti religiosi per madri sole: vi morirono 9mila bambini

Quella delle case di accoglienza cattoliche per donne rimaste incinte al di fuori del matrimonio è stata una storia di violenze e abusi. Ora un rapporto rivela tutta la verità

L'Irlanda ha deciso di fare finalmente i conti con una delle pagine più buie della sua storia. Dopo cinque anni di inchiesta nel Paese, la verità su quanto accadeva negli istituti cattolici di suore in cui venivano rinchiuse tante ragazze madri e i loro figli verrà pubblicata in un rapporto di 3mila pagine.

Strage di bambini

In totale si calcola che in 18 istituti circa 9mila bambini o neonati siano morti nel periodo che va dal 1922 al 1998, anno della chiusura dell'ultima struttura del genere, con un tasso di mortalità doppio rispetto a quelli generali dell'epoca sull'isola. In molti casi i piccoli morivano perché abbandonati a se stessi, malnutriti o per malattie che non venivano curate. Molti dei loro corpicini sono stati ritrovati in delle fosse comuni. L'inchiesta, i cui dettagli sono stati anticipati dall'Irish Independent, ha portato alla luce una realtà scioccante e un cinismo spietato da parte di questi istituti che avrebbero dovuto essere caritatevoli, che fungevano anche da orfanotrofi e agenzie di adozione, e che invece finivano spesso per essere luoghi di punizione per donne ritenute peccatrici, donne costrette a dare i propri figli in adozione. Anche il cinema ha contribuito a diffondere la consapevolezza sull'orrore di quanto accadeva in questi istituti. Il film del 2013 Philomena racconta la storia vera di una di queste donne che lottò per ritrovare il figlio a cui era stata costretta a rinunciare negli anni '50, nel 2002 Magdalene vinse il Leone d'oro a Venerzia raccontando la terribile storia di tre giovani cresciute in questi istituti.

Le scuse del Paese

Come ricorda il Guardian le organizzazioni religiose e lo Stato irlandese impedivano agli ex ospiti delle strutture di restare in contatto una volta usciti e ai figli adottivi di risalire ai genitori naturali. Il rapporto dà conto anche di molte bugie da parte di sacerdoti, suore e funzionari pubblici. “È un momento cruciale. Mi spiace che ci sia voluto tanto tempo", ha detto Anne Harris, 70 anni, che ha dato alla luce un bimbo nel 1970 in un istituto della contea di Cork, ricordando che "la società irlandese era molto rigida sui figli nati fuori dal matrimonio. Le donne venivano rinchiuse in quegli istituti, lontano dalla vista". Il Taoiseach, il capo del governo Michéal Martin, ha definito “deplorevole” quanto rivelato e presenterà le scuse formali dello Stato irlandese nel Parlamento di Dublino a nome della nazione.

Punite per aver amato fuori dal matrimonio

Joan Burton, una ex vice premier nata nel 1949 in una di quelle case, ha definito il rapporto una "pietra miliare" nel documentare un sistema che rischia di essere dimenticato in un Paese sempre più liberale e meno legato alla Chiesa cattolica. "Il rapporto rivelerà, in particolare alle giovani generazioni, cosa l'Irlanda ha fatto alle donne che hanno avuto l'audacia di amare fuori dal matrimonio e di portare in grembo figli che dovevano essere 'dati via'", ha scritto sul giornale, aggiungendo che la pubblicazione "ci dà l'opportunità come società di chiederci perché questa forma di brutalità sia stata tollerata tanto a lungo". La commissione è stata creata nel 2014 dopo che una storica, Catherine Corless, aveva trovato i certificati di morte di quasi 800 bambini residenti alla casa per madri e bambini di Bon Secours a Tuam, ma la documentazione su sole due sepolture. Successivi scavi hanno portato alla luce una struttura sotterranea divisa in venti camere contenente "quantità significative di resti umani".

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