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Venerdì, 29 Marzo 2024
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L'Interpol elegge il suo nuovo capo. Ma su di lui pendono accuse di torture

Il generale degli Emirati Arabi Uniti è finito nel mirino delle autorità di cinque Paesi, inclusa la Francia. Critiche dal Parlamento europeo: “Un danno non solo di reputazione”

"È un onore essere stato eletto come presidente dell’Interpol”. Questa la prima reazione di Ahmed Naser al-Raisi, neo presidente dell’Organizzazione internazionale della polizia criminale (Interpol), sul quale pendono però delle accuse pesantissime. Ispettore generale del ministero degli Interni degli Emirati Arabi Uniti, al-Raisi è stato denunciato più volte per tortura e detenzione arbitraria. Di qui le proteste non solo da parte delle organizzazioni in difesa dei diritti umani, ma anche da diversi deputati del Parlamento europeo.

Al-Raisi è accusato di tortura e si trova ad affrontare una serie di denunce penali aperte a suo carico in cinque Paesi. Tra questi c’è anche la Francia, dove ha sede l'Interpol, e la Turchia, dove si sono svolte le elezioni che lo hanno ‘incoronato’ come nuovo presidente. Al-Raisi assumerà un ruolo prevalentemente cerimoniale, si precisa in molte testate internazionali, mentre il segretario generale dell'organizzazione, Jurgen Stock, si occuperà della gestione quotidiana dell’organizzazione. Stock è stato riconfermato nel 2019 e resterà in sella dell’Interpol fino al 2024.

Tra i contrari alla nomina di Al-Raisi c’è anche Maria Arena, eurodeputata socialista belga e di origini italiane. “Siamo profondamente convinti - ha scritto l’esponente socialista in un lettera alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen - che l'elezione del generale Al-Raisi danneggerebbe la missione e la reputazione dell'Interpol e lederebbe gravemente la capacità dell'organizzazione nello svolgimento della sua missione”.

Anche l'eurodeputato liberale tedesco Peter Heidt ha espresso le sue preoccupazioni sulla nuova nomina. Intervistato dall’agenzia tedesca Deutsche Welle, Heidt ha detto che l'elezione “non è un buon segno per l’Interpol”. “Sappiamo che l'Interpol ha bisogno di soldi, e gli Emirati Arabi hanno finanziato l'Interpol e continueranno a farlo”, ha aggiunto l’eurodeputato alludendo a un collegamento tra l’elezione del militare emiratense e le sovvenzioni arrivate dal Paese arabo all’Interpol. “Sarebbe meglio - ha concluso il politico tedesco - che l'Interpol ricevesse i soldi da tutti i membri e non avesse bisogno di regali”.

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