rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

“No alla sorveglianza di massa”, l'appello contro le nuove regole Ue sull’intelligenza artificiale

Una bozza della Commissione finisce sui giornali e scatena le critiche. I divieti sono infatti 'aggirabili' per la salvaguardia della sicurezza pubblica. Ovvero "la scusa con cui viene giustificata la mass surveillance"

Mettere ordine nel far west. L’Unione europea mira a vietare l'uso dell'intelligenza artificiale per alcune tipologie di sorveglianza di massa e per i sistemi di valutazione dell’affidabilità delle persone sulla base di crediti sociali assegnati in funzione dei comportamenti. Le intenzioni di Bruxelles sono emerse da una bozza di legislazione riportata dalla testata Politico e ripresa da molte riviste specializzate in tecnologia. Tra queste c’è anche la statunitense The Verge, secondo la quale, se il piano normativo venisse adottato, “l'Ue assumerebbe una posizione forte su alcune applicazioni dell’intelligenza artificiale, distinguendosi dagli Stati Uniti e dalla Cina”.

Sanzioni in vista

La Commissione europea si è attenuta alla linea del ‘no comment’ che viene applicata ogniqualvolta escono sulla stampa indiscrezioni o anticipazioni. Tra le proposte riportare sui giornali c’è anche quella che prende di mira le aziende che sviluppano o vendono software di intelligenza artificiale vietati nell'Ue, comprese le imprese con sede in altre parti del mondo, che potrebbero subire multe di un valore fino al 4% del loro fatturato globale.

Le proposte

La proposta che ha fatto più discutere è senza dubbio il divieto di utilizzo dell’intelligenza artificiale per azioni di “sorveglianza indiscriminata”, che includono l’uso di sistemi che tracciano direttamente le persone in ambienti fisici o aggregano dati da altre fonti, anche se l'esecutivo Ue sarebbe pronto ad ammettere una deroga per la tutela della sicurezza pubblica. Nel mirino anche i sistemi di intelligenza artificiale che creano punteggi di credito sociale, “il che significa giudicare l'affidabilità di qualcuno in base al comportamento sociale o ai tratti della personalità previsti”, spiega ancora The Verge. Si prevede inoltre la creazione dello "European Artificial Intelligence Board", composto da rappresentanti di ogni Stato membro, con il compito di aiutare la Commissione a decidere quali sistemi di intelligenza artificiale vadano considerati “ad alto rischio” e per raccomandare modifiche alle regole in campo. 

Le critiche

“Siamo felici di vedere che il progetto di legislazione sull'intelligenza artificiale affronti l'urgente questione della sorveglianza di massa”, si legge in una lettera sottoscritta da quaranta eurodeputati in reazione al piano. Tuttavia, “protestiamo fermamente contro la proposta (…) che esenterebbe le autorità pubbliche e persino gli attori privati ​​che agiscono per loro conto al fine di salvaguardare la sicurezza pubblica”, hanno sottolineato i firmatari dell’appello che mirano a rendere la proposta ancora più ambiziosa nella protezione dei diritti dei cittadini. “La sicurezza pubblica è esattamente la scusa con cui viene giustificata la sorveglianza di massa”, hanno fatto notare gli eurodeputati che hanno aderito all’appello, tra i quali ci sono anche le italiane Rosa D’Amato ed Eleonora Evi (entrambe del gruppo dei Verdi). “Vi esortiamo ad assicurarvi che le protezioni esistenti siano mantenute e che venga proposto un chiaro divieto di sorveglianza biometrica di massa negli spazi pubblici. Questo è ciò che vuole la maggioranza dei cittadini”, conclude la lettera.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

“No alla sorveglianza di massa”, l'appello contro le nuove regole Ue sull’intelligenza artificiale

Today è in caricamento