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Sabato, 20 Aprile 2024
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Insulta Carola Rackete sui social: perquisita la casa del leader dell’estrema destra tedesca Afd

Bjorn Hoecke ha accusato la capitana della nave ong Sea Watch 3 di aver "importato torture, violenza sessuale, traffico umano e omicidio”. L'alleato di Salvini tre anni fa definì “una vergogna” il memoriale dell'Olocausto di Berlino

Prima l’attacco sui social poi la perquisizione. La casa di Bjorn Hoecke, leader di Alternative fur Deutschland, partito di estrema destra tedesco alleato in Parlamento europeo della Lega di Matteo Salvini, è stata perquisita dalla polizia al fine di riscontrare chi aveva scritto alcuni post diffusi sui canali social del politico. Come reso noto dal pubblico ministero della procura di Muhlhausen, competente per le indagini su Hoecke, al centro dell’indagine ci sono gli insulti indirizzati a Carola Rackete

Le accuse alla capitana

La capitana della nave tedesca Sea Watch 3, parte della flotta delle ong impegnate nel Mediterraneo per salvare i migranti in difficoltà, viene raffigurata in un post di Hoecke recante la scritta: “Ho importato torture, violenza sessuale, traffico umano e omicidio”. Con ciò, secondo le autorità, tutti i profughi vengono etichettati come categoria criminale e la stessa Rackete viene accusata, senza mezzi termini, di essersi macchiata del reato di favoreggiamento ai presunti criminali.

L'Ala degli estremisti

L'operazione di polizia, come reso noto dalle autorità tedesche, si è svolta pochi giorni fa. Lo scorso dicembre, la commissione Giustizia del Parlamento regionale della Turingia aveva già sospeso l’immunità parlamentare di Hoecke per permettere l'avvio di un’altra inchiesta nei suoi confronti. Secondo quanto rivelato su diversi resoconti, Hoecke è a capo non solo del principale partito dell’estrema destra tedesca, ma anche de l’Ala, ovvero la corrente ultra-nazionalista di Afd considerata apertamente estremista. Il partito è anche stato messo sotto sorveglianza dei servizi segreti lo scorso marzo.

Vicino alle idee del Terzo Reich

Hoecke si è già reso protagonista delle cronache quando, tre anni fa, definì “una vergogna” il memoriale dell'Olocausto di Berlino. Il leader di spicco dell'ultradestra in Turingia viene ancora oggi accusato di essere, per lo meno, “vicino” all'ideologia e ai cavalli di battaglia del Terzo Reich. Motivi che hanno spinto le autorità tedesche a indagare fino in fondo alla vicenda delle calunnie nei confronti della capitana Rackete, la cui figura rimane sotto i riflettori della lotta politica. Anche quando quest’ultima degenera in qualcosa di certamente meno nobile della normale dialettica tra diversi partiti. 

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