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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Il caso / Romania

Si fingevano innamorati per poi rapire le donne e costringerle a prostituirsi

L'Europol ha sgominato una banda di trafficanti internazionali di esseri umani: sfruttando decine di vittime hanno guadagnato più di 1 milione di euro

L’Europol ha smantellato una rete criminale coinvolta nella tratta di esseri umani per sfruttamento sessuale. Le vittime, 32 donne e quasi tutte di origine rumena, venivano adescate attraverso la tecnica del “loverboy”: le ragazze, giovani e vulnerabili, venivano prima sedotte e, dopo essersi “innamorate” dei loro aguzzini venivano fatte trasferite in un altro Paese e costrette a prostituirsi con minacce e atti di violenza contro di loro o i loro familiari. Le prove raccolte durante l'indagine suggeriscono che la rete criminale era attiva dal 2014.

La tecnica del “loverboy” è ampiamente utilizzata dai criminali per reclutare vittime in difficoltà economiche e sociali. Questi criminali prendono di mira le vulnerabilità delle loro vittime e le seducono con regali costosi e promesse di una vita migliore all'estero. Questo è il motivo per cui molte di loro lasciano le loro famiglie per seguire l'amore e sognando nuove opportunità in altri Paesi. Tuttavia, una volta che si trovano nella loro nuova casa scoprono l'orrenda realtà, e sono costrette a prostituirsi per guadagnare soldi per il loro aguzzino. Le vittime vengono attirate con affetto, e poi tenute schiave con violenza e minacce contro di loro e le loro famiglia.

In questo caso, le vittime sono state adescate a Ploiesti, in Romania, per essere poi tresferite a Barcellona, in Spagna, dove sono state alloggiate per diversi giorni. Questo ha dato agli organizzatori il tempo sufficiente per comprare abiti per le vittime che sono poi state fatte trasferire in diverse località d'Europa, tra cui il sud della Francia (Marsiglia, Nizza) e della Spagna (Costa Brava e Ibiza). Le vittime venivano poi "pubblicizzate" su piattaforme internet specializzate in servizi sessuali.

Con base in Francia, Spagna e Romania, i membri della rete criminale operavano in luoghi affittati in Francia e Romania. Le prove suggeriscono che la rete criminale è riuscita a riciclare circa 1,3 milioni di euro di proventi illegali attraverso società di trasferimento di denaro, e ha trasferito altri beni attraverso corrieri di denaro. Questo denaro proveniva da 250 località in 25 stati diversi. L'80 per cento dei trasferimenti di denaro sono stati fatti da Internet cafè di Barcellona e indirizzati ai capi dell'organizzazione in Romania. Riciclavano i proventi del crimine in Romania attraverso investimenti in immobili e beni di lusso. Hanno anche usato parte dei profitti illegali per finanziare diverse attività criminali.

La rete è stata smantellata grazie alla collaborazione tra la polizia francese, rumena e spagnola e con il sostegno di Europol ed Eurojust. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati apparecchiature digitali, telefoni cellulari, cannabis, veicoli di lusso e oltre 23mila euro in contanti.

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