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Giovedì, 28 Marzo 2024
Diritti delle donne / Regno Unito

Londra vieta la 'ricostruzione della verginità', basta abusi in nome di un presunto onore

Alcune giovani costrette dai genitori a subire l'intervento per evitare la "vergogna" e ripristinare la "purezza" in vista del matrimonio

La ricostruzione della verginità sarà vietata nel Regno Unito, con i medici della nazione che sono stati avvertiti che la pratica non deve avere spazio nella medicina, al di là del consenso espresso dalla donna. La pratica dell'imenoplastica è al momento disponibile in decine di cliniche e ospedali privati ma presto diventerà un crimine, dopo le pressioni delle associazioni per la difesa dei diritti delle donne.

L'operazione consiste nella ricostruzione dell'imene della vagina, allo scopo da far sanguinare la donna al primo rapporto sessuale dopo l'intervento e dare l'illusione che sia ancora vergine. Diverse associazioni hanno denunciato che molte giovani sarebbero costrette a subirla per ripristinare un presunto onore perduto ed evitare alla famiglia la vergogna della sua mancata “purezza” al momento del matrimonio. Come riporta il Guardian una giovane britannica, che ha subito per mesi pressioni dai suoi genitori affinché si operasse, ha affermato che il divieto avrebbe fornito una protezione vitale alle ragazze come subiscono pressioni simili dalle famiglie.

La 30enne Hafsah (nome di fantasia), era stata violentata da bambina e poi i suoi genitori curdi sono diventati ossessionati dall'idea di presentarla come "pura" la prima notte di nozze. “Il rischio di essere ostracizzata dalla mia comunità perché non volevo andare avanti con l'operazione per ordine dei miei genitori mi ha messo in uno stato d'animo estremamente cupo. Mi sentivo come se non appartenessi a lla comunità e fossi anormale. Ho detto loro che non volevo l'intervento chirurgico, ma per più di un anno hanno usato il ricatto emotivo per cercare di convincermi", ha raccontato alla testata britannica. A suo avviso "se l'imenoplastica fosse stata illegale quando ero un adolescente, mi avrebbe risparmiato molti abusi emotivi”.

“Abbiamo fatto una campagna sia per il divieto sia del test di verginità che dell'imenoplastica insieme agli enti di beneficenza per la salute e i diritti delle donne, poiché sono forme di violenza indissolubilmente legate contro donne e ragazze”, ha dichiarato il dottor Edward Morris, presidente del Royal College of Obstetricians and Gynaecologists, secondo cui l'imenoplastica non può mai essere giustificata per motivi di salute. Diana Nammi, direttrice esecutiva dell'Organizzazione iraniana e curda per i diritti delle donne, ha sottolineato che “ogni donna e ragazza che affronta questo intervento chirurgico invasivo lo fa sotto costrizione, diretta o indiretta, per presentarsi come 'vergine' e, in molti casi, l'intervento viene effettuato per consentire un matrimonio forzato, organizzato dalla sua famiglia”.

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