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Venerdì, 29 Marzo 2024
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"Il termine 'patrimonio' è sessista", e Bruxelles cambia il nome all'evento

L'amministrazione della Capitale europea ha ribattezzato in inglese, "Heritage days", le giornate dedicate ai suoi beni culturali

A Bruxelles, non dite più "Journées du Patrimoine", ossia Giornate del Patrimonio, ma Heritage days. Il significato è lo stesso, ma la traduzione in inglese elimina quel termine "patrimonio" che, secondo l'amministrazione della Capitale del Belgio e dell'Ue, sarebbe sessista. Il motivo? La parola deriva dal latino patrimonium, che significa "patrimonio del padre".

La decisione è stata presa dal segretario di Stato di Bruxelles incaricato dell'Urbanistica e, per l'appunto, del Patrimonio, Pascal Smet, il quale ha spiegato le ragioni del cambio di nome in una brochure dell'evento, in programma il 18 e 19 settembre. Con il cambio di nome (o meglio, con la traduzione in inglese) si è voluto imprimere "una dinamica nuova, più inclusiva e più ampia" alla manifestazione, si legge nella brochure. Il termine, secondo la spiegazione data, è diventato "obsoleto" perché si riferisce a un'epoca "in cui le donne erano escluse dall'intero processo di trasmissione della ricchezza e rese finanziariamente dipendenti dagli uomini".

Una interpretazione che ha fatto storcere il naso non solo ai più tradizionalisti, ma anche agli esperti di linguistica e storia. Il quotidiano Le Soir ha fatto notare come le Giornate del Matrimonio, in programma sempre a Bruxelles a settembre, non abbiano subito lo stesso trattamento. Eppure la parola matrimonio si riferisce all'eredità materna, ossia quella che un tempo era la dote dello sposa.  

Per Michel Francard, professore dell'Università di Lovanio, la parola “patrimonio” è legata alla famiglia etimologica di “padre”, in latino pater. "Per l'epoca romana si tratta di un ordinamento giuridico e sociale che favoriva la trasmissione patrilineare", spiega a Le Soir. “Matrimoniale” dal canto suo fu forgiato nel Medioevo sul modello del “patrimonio”, per designare la specifica eredità proveniente dalla madre. “Questa forma non è stata avallata dai dizionari di riferimento del francese, che hanno dato al 'patrimonio' un valore generico, senza metterlo ulteriormente in relazione con un genere particolare. Lo stesso vale per 'matrimonio': originariamente utilizzato per i beni materni, è divenuto generico per designare materie relative al matrimonio, indipendentemente dal sesso", conclude l'esperto.

Altro aspetto curioso della vicenda è che a criticare la scelta dell'amministrazione di Bruxelles non sono stati solo i difensori della lingua francese, ma anche i nazionalisti (e indipendentisti) del partito fiammingo N-Va, che da tempo cerca di riportare in auge la lingua olandese nella Capitale (l'idioma originale prima della francesizzazione seguita alla nascita del Belgio). Un motivo di tale opposizione potrebbe essere la scelta dell'inglese, ossia la lingua che secondo alcuni belgi potrebbe diventare l'idioma ufficiale del Paese e superare il bilinguismo e le annose divisioni tra valloni francofoni e fiamminghi che parlano olandese. 

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