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Sabato, 20 Aprile 2024
Lavoro

I rimborsi per i pacchetti turistici online possono attendere (almeno in Italia)

Il governo ha posticipato al 1 luglio il recepimento della nuova direttiva Ue, che poteva entrare in vigore già dal primo gennaio e che rafforza le tutele per i viaggiatori. Soprattutto per chi ha acquistato un'offerta sul web

Se avete acquistato online un pacchetto di viaggio e pretendete il rimborso, o se volete trasferire a un amico la vostra prenotazione sul web, vi toccherà attendere ancora qualche mese prima di poter far valere i vostri diritti. La direttiva Ue che introduce maggiori tutele per chi acquista i pacchetti-vacanza online, equiparandoli ai clienti già tutelati delle agenzie di viaggio, entrerà in vigore in Italia solo a partire dal 1 luglio

A dispetto da quanto circolato nei giorni scorsi su diversi media, infatti, il nostro paese ha si' recepito le nuove norme europee entro il primo gennaio, come previsto dalla direttiva, ma ci vorranno ancora sei mesi: manca il decreto attuativo della direttiva, a cui stanno lavorando le associazioni di categoria in collaborazione con il ministero del Turismo. 

Cosa prevede la direttiva

Se il decreto rispetterà la direttiva, il turista che acquista online un pacchetto turistico con la formula “tutto compreso” o mediante pagine web tra loro collegate, che comprendono un volo e un hotel o un autonoleggio, riceverà la medesima tutela di chi acquista un pacchetto turistico ricorrendo a un’agenzia di viaggio.

Sono considerate un pacchetto turistico unico anche le cosiddette “offerte cliccabili”, nelle quali il nome del passeggero, i dettagli di pagamento e l’indirizzo e-mail sono trasferiti tra un fornitore e l’altro e il secondo contratto viene concluso entro 24 ore dalla prima prenotazione.

Prima della conclusione del contratto, l’organizzatore o il rivenditore ha l’obbligo di comunicare all’acquirente che sta acquistando un pacchetto turistico; deve inoltre informarlo dei suoi diritti e del soggetto responsabile in caso di problemi. L’onere della prova relativo all’adempimento degli obblighi di informazione grava sul venditore e sull’organizzatore.

La direttiva Ue prevede anche il diritto per il viaggiatore di annullare un contratto a pacchetto e ottenere il rimborso della somma versata in caso di aumento del prezzo superiore all’8%.
 

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