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Giovedì, 28 Marzo 2024
Venti di guerra / Ucraina

In Ucraina il film già visto in Georgia (almeno finora)

Nel 2008, Mosca sostenne i separatisti filorussi dell'Ossezia del Sud e dell'Abcasia. Bloccando di fatto l'ingresso di Tsibilisi nella Nato

Quanto sta succedendo in Ucraina sembra finora ripercorrere le tappe di quello che viene considerato il primo conflitto in Europa del 21esimo secolo, la guerra in Georgia del 2008. Oggi come allora, ci sono uno Stato candidato all'ingresso della Nato, territori controllati da separatisti filorussi che chiedono l'aiuto di Mosca, il Cremlino che li accontenta nel nome della pace. E c'è Vladimir Putin, all'epoca premier, oggi presidente della Federazione. 

In Georgia, la guerra cominciò con una serie di incidenti nell'Ossezia del Sud, regione che agli inizi degli anni Novanta, insieme alla vicina Abcasia, si era autoproclamata indipendente da Tsibilisi con il sostegno di Mosca. Dopo gli accordi firmati a Soci, le due repubbliche rimasero nel territorio georgiano, ma di fatto la Russia ha poco a poco rafforzato i separatisti, concedendo loro sostegni economici ed estendendo la cittadinanza russa alla popolazione di quei territori. Un po' quello che Mosca ha fatto in Ucraina dal 2014 con le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Luhansk. 

A far scattare la guerra in Ossezia del Sud furono una serie di scontri tra separatisti e forze georgiane: Tsibilisi e la comunità internazionale hanno sempre accusato i separatisti di aver cercato di accendere il fuoco attaccando per primi i militari georgiani. Accuse che Mosca ha rispedito al mittente puntando il dito contro il presunto tentativo del governo di Tsibilisi di voler mettere a rischio la minoranza filorussa del Paese. A sostegno della sua tesi, la Russia utilizzò una intensa campagna mediatica che aprì di fatto la strada all'intervento delle sue forze armate in Georgia, giustificandolo come un'operazione di peacekeeping. 

Il parallelo con il Donbass è evidente, almeno finora. La guerra nell'Ossezia del Sud durò pochi giorni. L'allora presidente francese Nicolas Sarkozy (anche a nome dell'Ue di cui Parigi deteneva la presidenza di turno, altra similitudine con la situazione attuale) riuscì a far negoziare un accordo di pace 12 giorni dopo l'inizio ufficiale delle ostilità. Come ricorda la Reuters, la Russia "ha utilizzato quel conflitto e il riconoscimento delle regioni separatiste per giustificare una presenza militare a tempo indeterminato in una vicina ex repubblica sovietica nel tentativo di contrastare indefinitamente le aspirazioni Nato della Georgia, negandole il pieno controllo del proprio territorio". Di fatto, Mosca è riuscita a congelare l'ingresso di Tsibilisi nell'Alleanza atlantica. Riuscirà nella stessa impresa con l'Ucraina?

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