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Sabato, 20 Aprile 2024
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Ue: "Green pass scade 9 mesi dopo la seconda dose". Ma sui richiami non c'è ancora un periodo di validità

Bruxelles aggiorna le norme del Certificato digitale Covid valide in tutta l'Unione. Le nuove regole entreranno in vigore il primo febbraio

A partire dal primo febbraio, il Green pass ottenuto con la vaccinazione scadrà 9 mesi dopo la seconda dose (o la prima in caso di vaccino monodose). Lo ha stabilito la Commissione europea, confermando le indiscrezioni circolate la scorsa settimana, stabilendo un periodo vincolante per l'accettazione dei certificati di vaccinazione ai fini dei viaggi all'interno dell’Ue, da noi noti come Green pass, pari a 270 giorni. Servirà dunque una terza dose per aggiornare il certificato, anche se Bruxelles non si è ancora espressa sulla durata del rinnovo. 

Il provvedimento si è reso necessario dopo che l’Italia, assieme ad altri tre Paesi, ha imposto il tampone negativo a chi viaggia verso il Belpaese nonostante il completamento del ciclo primario di vaccinazione, senza ammettere eccezioni neanche per chi ha già fatto la terza dose. Un provvedimento che il governo di Roma ha preso unilateralmente e senza avvertire prima le istituzioni di Bruxelles.

“Le nuove regole - si legge in una nota dell’esecutivo Ue - garantiranno che le restrizioni si basino sulle migliori prove scientifiche disponibili come oltre a criteri oggettivi”. “Il coordinamento continuo è essenziale per il funzionamento del mercato unico e fornirà chiarezza ai cittadini dell’Ue nell'esercizio del loro diritto alla libera circolazione”, ha aggiunto la Commissione. Bruxelles spera infatti che la nuova data di scadenza del Green pass convinca l’Italia e gli altri Paesi che hanno imposto nuove restrizioni a coordinarsi con le regole in vigore nel resto dell’Ue. In ogni caso, la data di scadenza avrà efficacia dal primo febbraio 2022 in tutti i Paesi Ue.

“Le nuove regole per i viaggi all'interno dell’Ue - si legge infatti nella nota - armonizzano le diverse regole tra gli Stati membri”. Il nuovo periodo di validità tiene conto “delle indicazioni del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, secondo cui le dosi di richiamo sono raccomandate al più tardi sei mesi dopo il completamento del primo ciclo di vaccinazione”. “Il certificato rimarrà valido per un periodo di grazia di ulteriori tre mesi”, oltre ai primi sei mesi, per garantire “che le campagne di vaccinazione nazionali possano adeguarsi e che i cittadini abbiano accesso alle dosi di richiamo”.

“Il certificato digitale - ci ha tenuto a ribadire la Commissione - è una storia di successo dell’Ue”. Finora nell'Ue sono stati emessi 807 milioni di  Green pass, ma va ricordato che ogni individuo può essere titolare di diversi certificati che ne possono documentare, ad esempio, l’avvenuta vaccinazione e la negatività a un test antigenico o Pcr. Tra le nuove regole annunciate oggi ci sono anche quelle che disciplinano la registrazione della dose di richiamo nel Green pass. 

Ai certificati emessi a seguito della somministrazione di dosi di richiamo non si applicherà, ad oggi, alcun periodo standard di accettazione - ha precisato la Commissione - in quanto “non sono ancora disponibili dati sufficienti sul periodo di protezione”. Per concedere un tempo sufficiente per l'attuazione tecnica del periodo di accettazione e per le campagne di vaccinazione di richiamo degli Stati membri, le nuove regole entreranno in vigore a partire dal primo febbraio 2022.

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