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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Green deal, “11 milioni di posti di lavoro a rischio”. L’allarme dei sindacati Ue 

I rappresentanti dei lavoratori avvertono anche sulle difficoltà dei Paesi dell'Est. Negli ultimi 20 anni, quasi 22 milioni di migranti europei si sono trasferiti nei Paesi occidentali e nordici

Il Green deal europeo mira a riconvertire l’industria, le attività produttive e la mobilità europea in chiave di sostenibilità ambientale, con l’obiettivo di azzerare le emissioni nette di gas serra nell’Ue entro il 2050. Un’ambizione molto alta, secondo esperti e rappresentanti del mondo del lavoro, che - senza un adeguato stanziamento di risorse - rischia di lasciare indietro le imprese, e dunque anche i lavoratori, che non avranno al forza di fare investimenti ‘verdi’. Vittime del Green deal potrebbero essere i circa 11 milioni di europei direttamente impiegati nel comparto minerario, nelle industrie ad alto fabbisogno energetico, e nel settore automobilistico.

I sindacati 

L’allarme arriva da Luc Triangle, segretario generale di IndustriAll, una federazione di sindacati di cui fanno parte anche le sigle sindacali italiane di rappresentanza dei metalmeccanici (Fiom e Fim) degli impiegati delle aziende elettriche (Flaei) e dei comparti della chimica e del tessile (Filctem). 

L'allarme

In un’intervista al sito di notizie Euractiv, Triangle precisa che “questi lavori non necessariamente scompariranno”, ma “ci deve essere una prospettiva futura per i posti di lavoro in questi settori”, che attualmente non è chiara. “È facile affermare che dobbiamo raggiungere obiettivi climatici ambiziosi entro il 2050 e il 2030”, prosegue il rappresentante delle sigle sindacali. “Ma la strategia industriale dovrebbe dare risposte su come ci arriveremo”, denuncia Triangle, “e al momento non abbiamo ancora ricevuto risposte”.

Il possibile esodoverso i Paesi più ricchi

Secondo Triangle, la trasformazione verde “sarà molto più facile nei Paesi nordici o dell'Europa occidentale” rispetto agli Stati membri dell'Ue più poveri come la Polonia, la Bulgaria e la Romania, dove l'occupazione in alcune regioni dipende interamente dalle industrie fortemente inquinanti. “Ciò potrebbe avere un impatto notevole sulla migrazione interna all'interno dell'Unione europea”, sottolinea Triangle, affermando che “quasi 22 milioni di persone” hanno già lasciato l'Europa dell'Est per trovare lavoro nei Paesi occidentali e nordici negli ultimi 20 anni.

“Le divisioni in Europa sono già tali che se il Green deal europeo trascura la dimensione sociale, c'è un serio rischio di vedere la Ue disintegrarsi prima che venga decarbonizzata”, avverte il sindacalista.

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