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Sabato, 20 Aprile 2024
La polemica / Bulgaria

Arriva il grano ucraino, ma gli agricoltori bulgari protestano

Trattori e mezzi agricoli hanno bloccato decine di città del Paese: “È concorrenza sleale perché loro non rispettano i nostri standard, noi produciamo in maniera sufficiente per la nazione”

In Bulgaria è in corso una forte protesta contro le importazioni di grano e semi di girasole dall'Ucraina. In diverse parti del Paese sono state organizzate varie manifestazioni, come ad esempio nella città di Dobrich, il capoluogo della regione di Dobrugia (nord-est), considerata il granaio della Bulgaria, dove oltre cento tra trattori e altri mezzi agricoli hanno bloccato il centro. Le proteste si sono svolte in oltre dieci altre regioni causando disagi al traffico stradale.

Gli agricoltori bulgari denunciano quella che ritengono una importazione incontrollata di grano e semi di girasole dall'Ucraina, che a loro avviso porta a una concorrenza sleale e per questo chiedono che i cosiddetti "corridoi di solidarietà" europei per l'esportazione del grano di Kiev siano soltanto di transito attraverso la Bulgaria. Chiedono inoltre che siano attivati i fondi della riserva di crisi dell'Unione europea stanziati nel settore agricolo per ridurre al minimo i danni e sostenere la produzione bulgara. I magazzini di grano e semi di girasole bulgaro sarebbero pieni e la merce non può essere smerciata al meglio per via dei prezzi più bassi dei rispettivi prodotti ucraini.

"L'inerzia del governo mette alla prova l'intero settore e rischia di portare al fallimento degli agricoltori", ha denunciato il presidente dell'Unione dei produttori di grano di Dobrudja, Radostina Zhekova, come riporta l'agenzia bulgara Novinite. A suo avviso "non si può aprire l'Unione europea”, a queste importazioni “perché i nostri colleghi ucraini non producono i loro beni secondo le normative secondo cui li producono i colleghi europei”. "Abbiamo prodotto grano sufficiente per il nostro mercato, anche per l'esportazione, ma allo stesso tempo non possiamo venderlo per i prezzi sottocosto del grano ucraino. Noi lo trattiamo con sostanze approvate dall'Ue e non sappiamo invece come è stato trattato quello ucraino", ha aggiunto Vesselka Vassileva, presidente dell'Unione dei produttori di cereali della regione di Montana.

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