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Venerdì, 19 Aprile 2024
L'annuncio / Ucraina

Annullata la vendita del primo carico di grano ucraino, troppo ritardo nella consegna

La prima nave partita da Odessa era destinata ad arrivare in Libano domenica scorsa ma è ancora bloccata in Turchia, l'acquirente la attendeva da cinque mesi e alla fine ha scelto un altro fornitore

Far ripartire le esportazioni di grano dall'Ucraina è stata un'operazione molto difficile, che ha richiesto settimane di mediazioni e trattative. E purtroppo la vendita del primo carico partito dai porti del Paese è stata annullata, perché il carico sarebbe arrivato troppo tardi rispetto ai tempi previsti. Lo ha reso noto l'ambasciata ucraina in Libano, dove appunto il grano era destinato. Per ora solo una nave con un carico di cereali ucraini è arrivata a destinazione finale, in Turchia, Paese che ha mediato per arrivare agli accordi tra Ucraina e Russia per lo sblocco delle spedizioni.

Come riporta l'agenzia France Presse, il mercantile battente bandiera della Sierra Leone, Razoni, ha lasciato il porto ucraino di Odessa sul Mar Nero il primo agosto con 26.000 tonnellate di mais e sarebbe dovuta arrivare in Libano domenica sera. Il ritardo di cinque mesi nella consegna originariamente prevista, però, "ha spinto acquirente e mittente a concordare l'annullamento dell'ordine", ha spiegato ieri in tarda serata l'ambasciata ucraina con una nota, secondo cui sono al vaglio "altre richieste". Secondo Afp il Razoni è fermo nel porto di Mersin, nel sud della Turchia. L'imbarcazione è stata controllata la scorsa settimana da ispettori turchi e russi al largo di Istanbul, come da accordi, che prevedono che i carichi siano scortati fuori dai porti ucraini per ragioni di sicurezza. Non si hanno notizie di problemi o irregolarità riscontrati durante le ispezioni.

Russia e Ucraina hanno firmato il 22 luglio due accordi separati, convalidati da Turchia e Nazioni Unite, per consentire le esportazioni di cereali ucraini bloccati dalla guerra e quelle di prodotti agricoli russi nonostante le sanzioni occidentali. Da allora 10 navi sono partite dai porti ucraini con un totale di 322 mila tonnellate di derrate di cereali, olio di girasole e soya, mentre altre due navi hanno ottenuto il via libera all'ingresso nel Mar Nero e sono giunte in Ucraina per essere caricate. Rimane tuttavia il mistero della Razoni, la prima nave a prendere il largo dal porto di Odessa lo scorso 1 agosto e con un carico di 26.5 mila tonnellate di grano era attesa domenica scorsa nel porto libanese di Tripoli.

La partenza della Razoni aveva costituito un segnale di speranza, la fine di una lunga attesa, la conferma che i missili russi sul porto di Odessa hanno fatto solo vacillare e non crollare un'intesa per raggiungere la quale sono stati necessari 2 mesi di negoziato. Alla partenza della Razoni non è però non è mai seguito un attracco e la nave è ora in attesa di ordini al largo del porto di Mersin, uno dei principali centri portuali della costa turca. Una situazione a dir poco paradossale, considerando la natura umanitaria dell'accordo, il rischio di una crisi alimentare che l'intesa mira a scongiurare e la carenza di grano nei mercati europei, africani e mediorientali. La nave Razoni rimane quindi al largo del Mediterraneo in attesa di ordini e un nuovo porto in cui attraccare.

Intanto venerdì, tre carichi di mais hanno lasciato l'Ucraina in un convoglio, diretto a Irlanda, Inghilterra e Turchia, secondo il ministero della Difesa turco. Secondo altre fonti, due mercantili sono attesi in Puglia, uno trasporta semi di mais destinati alla produzione di olio, e un terzo deve salpare alla volta di Ravenna. Lunedì una prima nave è arrivata alla sua destinazione finale, in Turchia. Le autorità ucraine auspicano che da tre a cinque imbarcazioni possano partire ogni giorno entro due settimane circa.

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